giovedì 5 marzo 2020

Bufala Coronavirus: su WhatsApp i consigli della Dottoressa Lidia Rota Vender

I presunti consigli della Dottoressa Lidia Rota Vender non sono che l'ennesima bufala WhatsApp sul Coronavirus


Il Coronavirus fa paura un po’ a tutti, ma andare nel panico non servirà: bisogna combattere il rischio di contagio con l’intelligenza, come si legge raccomandato dalla Dottoressa Lidia Rota Vender, Ematologa e Presidente ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus (parole che deduciamo esserle state attribuite). Su WhatsApp sta girando un messaggio piuttosto lungo (una bufala a tutti gli effetti, che ha tratto in inganno anche diverse testate importanti in quanto mescolante insieme elementi veritieri ed altri su cui è lecito avere più di qualche dubbio), una sorta di vadevecum sui comportamenti da adottare (figlie delle indicazioni presumibilmente fornite da un giovane ricercatore di Shenzhen trasferitosi a Wuhan per una collaborazione con la task force impegnata nella lotta contro l’agente patogeno). Cos’è il Coronavirus e come avviene il contagio da una persona all’altra.

Come si può combattere e si manifesta: solo mezze verità

Neutralizzarlo è semplice, basta essere correttamente informati. Secondo quella che possiamo definire una bufala, il Coronavirus non innesca raffreddore con naso sgocciolante o tosse grassa, bensì tosse secca. In ogni caso, l’agente patogeno reagisce male al calore, e perisce quando esposto a temperature di 26, 27 gradi. Il consiglio, come si legge, è di bere liquidi caldi (brodo, tisane, the), e di stare alla larga dall’acqua troppo fredda. Il Coronavirus ha un diametro di circa 400-500 nanometri, ed il contagio, viste le sue dimensioni, può essere sventato con ogni tipo di mascherina (non ne occorrono di speciali, a differenza di quelle utilizzate dal personale sanitario, che, essendo esposto a cariche virali più elevate, ha bisogno di proteggersi più a fondo). Difficile credere ad un’esternazione del genere, come puntualizzato anche da ‘butac.it‘. La bufala Coronavirus fondata sulle raccomandazioni della Dottoressa Lidia Rota Vender insiste ancora così: sono sufficienti tre metri di distanza da un soggetto infetto che starnutisce per evitare di esporsi al contagio. Un altro consiglio? Il Coronavirus sopravvive per 12 ore all’incirca a ridosso di superfici metalliche (meglio disinfettare le mani al tocco di maniglie, porte e quant’altro). Per circa 6/12 ore l’agente patogeno può annidarsi nei tessuti: non sopravviverà, in ogni caso, al lavaggio con i più comuni detersivi (per quelli da lavare a secco, si consiglia l’esposizione al sole).

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venerdì 28 febbraio 2020

L'Italia è prima in Europa per morti da polveri sottili, ma non sembra un problema

Undicesimi al mondo per decessi precoci dovuti al Pm2.5, 46500 casi nel 2016. La questione ambientale, tra inquinamento e allerta maltempo, ci uccide

Sempre sull’onda del riscaldamento globale e del cambiamento climatico di cui l’emergenza a Venezia ci sta fornendo una drammatica dimostrazione, arriva ora uno studio continuativo pubblicato su The Lancet secondo il quale l’Italia fa registrare un altro record negativo europeo, sulla scia di alcuni allarmanti rapporti usciti già negli scorsi anni: siamo il primo paese in Europa, e undicesimo nel mondo, per morti premature da esposizione alle polveri sottili Pm2.5. Lo scorso marzo l’Organizzazione mondiale per la sanità aveva spiegato che l’aria inquinata uccide ogni anno 80mila persone solo in Italia, collocandoci addirittura un po’ più in alto nella triste classifica, intorno al nono posto, forse perché teneva in considerazione anche altri tipi di gas nocivi come Pm10, biossido di azoto e ozono.
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giovedì 27 febbraio 2020

Un virus intelligente ma ora bisogna scoprire tutti i suoi punti deboli

Il Coronavirus venuto dalla Cina è molto scaltro: produce sintomi lievi e i contagiati si muovono liberamente. Così si propaga

Ci sono virus stupidi e virus intelligenti. I primi, come Ebola, uccidono rapidamente i loro ospiti. I secondi li colpiscono con sintomi lievi. Fanno sì che continuino a viaggiare, lavorare e andare in vacanza, nonostante un po’ di brividi e naso chiuso. Che tornino a casa la sera in famiglia, non disdicano quella cena con gli amici prenotata tempo fa o si lancino nell’impresa sportiva per cui si erano tanto allenati.

Veloce e furbo
Ecco, il nuovo coronavirus venuto dalla Cina è particolarmente intelligente. L’80% dei contagiati ha sintomi blandi, quasi inesistenti. Ma che sarà mai, ci dicevamo, non uccide certo come gli altri coronavirus di Sars e Mers. Perché preoccuparsi tanto, è solo un’influenza o poco più. E lui intanto, non visto dai radar, viaggiava. E andando veloce, ovviava alla letalità piuttosto bassa (3% contro il 10% della Sars e il 34% della Mers). Fino a triturare, con la sua costanza, i record di vittime dei ben più cattivi coronavirus fratelli.


L’epidemia dei giorni di festa
L’epidemia ha preoccupato fin dall’inizio le autorità di Wuhan. Il 30 dicembre è stato lanciato l’allarme all’Organizzazione Mondiale per la Sanità. Ma le misure di prevenzione sono state prese a rilento. Wuhan ha aspettato il 23-24 gennaio per imporre un cordone sanitario. La decisione è entrata in vigore 8 ore dopo l’annuncio, dando modo a chi non gradiva la reclusione di cambiare città. Né è stato cancellato il banchetto da guinness per 10 mila famiglie, il 7 febbraio, per festeggiare il capodanno. Solo a feste concluse è stato vietato di vendere selvaggina viva. Da allora – a dimostrazione delle dimensioni di questo mercato – le autorità hanno chiuso 20 mila allevamenti di porcospini, cinghiali, civette delle palme, pavoni. In vendita c’erano anche coccodrilli, serpenti, tigri, pangolini e, come sappiamo, pipistrelli.


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mercoledì 26 febbraio 2020

Coronavirus, la ricetta del disinfettante fai da te sul sito Oms

Mascherine e gel disinfettante negli uffici pubblici e anche in Senato. Disinfezione di autobus e metro, anche a Roma


Alcol etilico, glicerina e acqua ossigenata, diluite con acqua distillata o fatta bollire e poi raffreddare. Questa la 'ricetta' per preparare un disinfettante per le mani 'fai da te' contenuta in un documento pubblicato sul sito dell'Oms, che spiega anche tutti i passaggi necessari. Per preparare dieci litri di disinfettante, spiega il documento che fa parte del materiale messo a punto dall'Oms per il lavaggio delle mani e non è specifico per il coronavirus, vanno usati circa 8,3 litri di alcol etilico al 96%, 420 millilitri di acqua ossigenata al 3% e 145 millilitri di glicerolo al 98%, portando poi la soluzione risultante al volume di 10 litri con acqua sterile, distillata o fatta bollire e poi raffreddare. Il contenitore può essere di plastica o vetro, mentre la soluzione può essere mescolata con attrezzi di plastica, metallo o legno.
Disinfettante per le mani in tutti gli uffici pubblici e pulizia straordinaria di autobus e metro. Sono due misure disposte dal modello di ordinanza su Coronavirus che il governo ha preparato per le Regioni fuori dall'area del contagio. "Nelle P.a., nelle strutture sanitarie e in tutti i locali aperti al pubblico, devono essere messe a disposizione di addetti, utenti e visitatori, disinfettanti per il lavaggio delle mani". Inoltre "le aziende di trasporto pubblico locale devono adottare interventi straordinari di pulizia dei mezzi".
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martedì 25 febbraio 2020

Dall'infarto ai tumori, ecco le prime 25 cause di morte in Italia

Secondo il rapporto dell'Istat sia nel 2003 che nel 2014 le prime tre cause di morte in Italia sono le malattie ischemiche del cuore e le malattie cerebrovascolari



Dalle malattie del cuore ai tumori, dalle demenze alle malattie respiratorie. L'Istat ha pubblicato per la prima volta i dati di mortalità per causa in Italia negli anni 2003 e 2014, un rapporto che fotografa le prime 25 cause di morte nel nostro paese.

Dal 2003 al 2014 tasso mortalità sceso del 23%

Nel 2014, i decessi in Italia sono stati 598.670, con un tasso standardizzato di mortalità di 85,3 individui per 10mila residenti. Dal 2003 al 2014 il tasso di mortalità si è ridotto del 23%, a fronte di un aumento del 1,7% dei decessi (+9.773) dovuto all'invecchiamento della popolazione. Nel rapporto dell'Istat si legge che sia nel 2003 che nel 2014 le prime tre cause di morte in Italia sono le malattie ischemiche del cuore, le malattie cerebrovascolari e le altre malattie del cuore (rappresentative del 29,5% di tutti i decessi), anche se i tassi di mortalità per queste cause si sono ridotti in 11 anni di oltre il 35%. Al quarto posto nella graduatoria delle principali cause di morte figurano i tumori della trachea, dei bronchi e dei polmoni (33.386 decessi). Demenza e Alzheimer risultano in crescita; con i 26.600 decessi rappresentano la sesta causa di morte nel 2014.


Tra i tumori specifici di genere, quelli della prostata sono la decima causa di morte tra gli uomini (7.174 decessi), mentre quelli del seno sono la sesta causa tra le donne (12.201 decessi) e la più frequente di natura oncologica. Tra le cause di morte in aumento, la prima è la setticemia (1,3% del totale dei decessi). Nel 2014 i decessi si sono triplicati rispetto al 2003 soprattutto per effetto della maggiore presenza nella popolazione di anziani multicronici.
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domenica 16 febbraio 2020

Infarto: un esame del sangue per prevedere il rischio, anche senza sintomi

Prevedere l'infarto con un esame del sangue, anche senza sintomi: è la missione di un progetto che ha ottenuto un maxi-finanziamento


Prevedere l’infarto con un esame del sangue. E’ la missione di un progetto lombardo che ha ottenuto un maxi-finanziamento pari a 4,7 milioni di euro dalla Fondazione regionale per la ricerca biomedica (Frrb). Lo studio, battezzato ‘Intestrat-Cad’, è guidato dal Centro cardiologico Monzino di Milano che lo condurrà in partnership scientifica con l’Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano), l’Istituto Firc di oncologia molecolare-Ifom di Milano, l’università e il Policlinico San Matteo di Pavia.

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venerdì 14 febbraio 2020

E’ vero che un’aspirina al giorno previene l’infarto?

Tra le pratiche più diffuse, vi è l'assunzione quotidiana di aspirina per prevenire l'infarto: è un'abitudine corretta? L'esperto fa chiarezza

L’infarto è una delle patologie più pericolose e più temute, anche perché a seconda dell’entità può causare seri problemi alla salute fino a essere letale. Per questo sono in molti a cercare degli stratagemmi per prevenirlo e oltre a un’alimentazione sana e a uno stile di vita attivo, in molti optano per una prevenzione farmacologica.
Tra le pratiche più diffuse, vi è l’assunzione quotidiana di aspirina per prevenire l’infarto, questo perché l’acido acetilsalicilico ha un potente effetto fluidificante sul sangue, questo impedisce alle piastrine di formare grumi e può essere un valido aiuto al fine di migliorare la circolazione nei piccoli vasi sanguigni.
Tuttavia questa abitudine è corretta e consigliata? A fare chiarezza, il professor Giulio Stefanini, cardiologo di Humanitas e docente di Humanitas University, attraverso il portale di Humanitas.
Prima di tutto è necessario fare una premessa. L’aspirina è un appurato strumento di prevenzione cardiovascolare in quanto riduce l’aggregabilità delle piastrine, riduce il rischio di trombi e può aiutare a prevenire le trombosi vascolari. Ciò non significa che, in assenza di qualunque malattia, sia consigliabile assumerla in prevenzione primaria. L’aspirina, infatti, non è priva di effetti collaterali, che possono manifestarsi a livello dello stomaco, con acidità, emorragie in caso di rottura di capillari, sanguinamenti gastrici o epistassi.
Molto meglio tenere sotto controllo i livelli di colesterolo, smettere di fumare, modificare il proprio stile di vita verso scelte più sane, sia in alimentazione, sia per quanto riguarda l’attività fisica. 
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lunedì 10 febbraio 2020

Coronavirus, 15 giorni per capire se sarà pandemia

Il virus si sta evolvendo, ma ci sono ragioni di ottimismo


La curva dei contagi in Cina che si impenna di ora in ora, la curva dei casi registrati negli altri Paesi che resta pressoche' piatta: e' questo grafico che gli esperti tengono d'occhio per capire come sta evolvendo l'epidemia di coronavirus. Se i numeri in continuo aggiornamento suscitano apprensione, saranno in realta' i prossimi 15 giorni a dire se l'emergenza potra' rimanere circoscritta alla Cina o se sara' una pandemia dagli scenari imprevedibili. Secondo gli esperti ci sono comunque ragioni di ottimismo

"Il coronavirus sta evolvendo, la sua adattabilita' e contagiosita' appaiono rafforzate", ha detto Anthony Fauci, direttore dell'Istituto nazionale per le malattie infettive degli Stati Uniti. E i dati sembrano dargli ragione. "I numeri dell'epidemia continuano a crescere, e' evidente che non c'e' alcun rallentamento, anzi: la diffusione e' ancora molto forte nonostante le eccezionali misure di isolamento adottate, abbiamo migliaia di nuovi casi ogni giorno", afferma Andrea Gori, infettivologo dell'Universita' Statale di Milano e direttore dell'Unita' operativa di malattie infettive del Policlinico di Milano.

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sabato 1 febbraio 2020

Il tè allunga la vita. Ma verde è molto meglio che nero

Merito dei polifenoli, sostanze antiossidanti in grado di proteggere da patologie cardiache e tumori, ma anche alleate degli sportivi


Il  allunga la vita: berlo almeno tre volte alla settimana allontana il rischio di patologie cardiovascolari e fa diminuire il tasso di mortalità. E’ quanto emerge da uno studio dell’Accademia cinese delle scienze mediche pubblicato sulla rivista scientifica European Journal of Preventive Cardiology.

Va fatto però un distinguo: rispetto al tè nero è molto più efficace il tè verde, ricco di polifenoli, composti chimici che contrastano i radicali liberi e quindi i processi degenerativi che portano, tra l’altro, ai tumori, ma hanno anche un ruolo nel regolarizzare la pressione sanguigna, nell’aumentare la resistenza e nel migliorare il recupero muscolare. 

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venerdì 31 gennaio 2020

Coronavirus, quali i sintomi e come si trasmette

Sembra influenza. La prima regola per difendersi è lavarsi le mani


Febbre, tosse, respiro affannato: sono questi i principali sintomi causati dal coronavirus 2019-nCoV. Come gli altri virus della grande famiglia cui appartiene, quella dei coronavirus, anche questo colpisce le vie respiratorie e le principali difese sono quindi le stesse che valgono per altre malattie respiratorie infettive, come è avvenuto in passato, per esempio per la Sars comparsa nel 2002-2003 e per la pandemia di influenza del 2009, e come avviene ogni anno quando circolano i virus responsabili dell'influenza stagionale.

Al momento, rilevano i centri europei per il controllo delle malattie (Ecdc), nella maggior parte dei casi il nuovo coronavirus sembra provocare sintomi di entità non grave simili a quelli dell'influenza e le persone più vulnerabili sembrano essere le più anziane, già con altre malattie.

La prima regola, suggeriscono gli esperti, è lavare le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi; se questo non è possibile un'alternativa è un disinfettante che contenga almeno il 60% di alcol. E' importante evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche, così come vanno evitati contatti con persone che hanno l'infezione o, se non si possono evitare, mantenere la distanza di circa due metri.

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domenica 26 gennaio 2020

Acqua, Limone e Zenzero: tris vincente e toccasana naturale

Rimedio rinvigorente, vitale e ispirante. Un tonico naturale, antisettico e digestivo, con effetti depurativi e disintossicanti


Quella a base di limone e zenzero è una tisana molto conosciuta, dalle molte proprietà benefiche. Bevuta al mattino, calda e a stomaco vuoto, è un rimedio detox particolarmente efficace. Consumata, invece, prima di andare a dormire contribuisce a prevenire raffreddore ed influenza. Bevuta tra i due pasti principali aiuta a contenere la fame e non arrivare al momento di mettersi a tavola con un appetito esagerato (consigliata per chi è a dieta).

La preparazione è molto semplice:
Sbucciare la radice dello zenzero e tagliarla a fette (ne occorrono almeno 3).
Macinare il tutto con una forchetta, mettendo le fette in una tazza.
Aggiungere il limone.
Portare ad ebollizione dopo aver aggiunto dell’acqua, quindi far raffreddare col coperchio e, la bevanda è pronta.
Si può aggiungere a piacimento anche curcuma, cannella e miele.

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mercoledì 22 gennaio 2020

Tumore vescica, in Ue un caso su 20 associato all' acqua del rubinetto

6.561 casi all'anno collegati ai contaminanti


Il 5% dei casi di tumore alla vescica in Europa, uno su 20, sarebbe collegato a prodotti chimici presenti nell'acqua di rubinetto, per un totale di 6.561 casi l'anno in 26 paesi del continente. E' quanto stima uno studio pubblicato su Environmental Health Perspectives, da cui emerge che concentrazioni massime dei contaminanti hanno superato il limite di 100 microgrammi per litro in 9 paesi, inclusa l'Italia. Ricerche precedenti hanno trovato un'associazione tra cancro alla vescica e l'esposizione a lungo termine a un gruppo di sostanze chimiche chiamate trialometani (THM), come il cloroformio, risultate cancerogene negli studi sugli animali e che si formano come sottoprodotto indesiderato quando l'acqua viene disinfettata negli impianti. Per stimare l'entità del problema, i ricercatori del Barcelona Institute for Global Health, hanno analizzato la presenza di sostanze chimiche nell'acqua potabile negli stati UE tra il 2005 e il 2018, inviando questionari agli organismi responsabili della qualità delle acque nazionali. 

I dati sono stati ottenuti per 26 paesi, mancano Bulgaria e Romania. La media annua stimata dei livelli di trialometani è stata di 11,7 microgrammi per litro, o Paesi con le medie più basse sono risultati essere Danimarca e Paesi Bassi (0,2 microgrammi), i valori medi più elevati sono stati invece osservati a Cipro (66,2 microgrammi) e a Malta (49,4).
Se invece delle medie si considerano i picchi massimi, in 9 Paesi sono stati rilevati dei livelli di trilometani superiori a 100 microgrammi per litro (valore limite UE): ovvero Gran Bretagna, Spagna, Cipro, Estonia, Ungheria, Irlanda, Italia, Polonia e Portogallo. I ricercatori hanno stimato il numero di casi di cancro alla vescica attribuibili utilizzando i tassi di incidenza e i livelli di trilometani.


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sabato 18 gennaio 2020

Ripresa più rapida dopo un allenamento? Prova l’allungamento in sauna!

La presentatrice tv Federica Torti vi spiega come riprendersi più velocemente dopo un allenamento con la seconda parte degli esercizi di stretching realizzabili in una sauna

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mercoledì 15 gennaio 2020

Digiuno per chi fa sport? Ecco come deve essere

La dottoressa Claudia Delpiano, dietista e biologa nutrizionista, spiega come deve essere fatto il digiuno di chi si allena


Dopo le feste e i cenoni, è tempo di penitenza a tavola. Tra diete di tutti i tipi, c’è chi vorrebbe sperimentare il digiuno. Ma esiste un digiuno adatto anche a chi fa sport? Ebbene sì. Non prevede l’assenza totale di cibo, ma un regime calorico estremamente ridotto che permette di disintossicare l’organismo e, soprattutto, “di ripristinare il meccanismo di fame-sazietà in modo tale che il giorno successivo si abbia la percezione della fame e della sazietà più fisiologica che mentale o psicologica, perché si sa distinguere meglio qual è la fame vera rispetto a quella indotta”, spiega la dottoressa Claudia Delpiano, dietista e biologa nutrizionista presso l’IRCCS Policlinico San Donato e il Policlinico San Pietro. 

Che cosa prevede, dunque, questo digiuno? “Al mattino, per la prima colazione, si può bere una bevanda nervina come caffè o tè con uno yogurt magro bianco o del kefir, che fa molto bene anche alla flora intestinale e alle difese immunitarie. Il pranzo prevede un brodo di verdura, con delle verdure cotte o crude con un cucchiaio di olio o cinque mandorle o tre noci o mezzo avocado, e a cena lo stesso”.

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L'uso prolungato del cellulare può causare tumori al cervello: la Corte d'Appello di Torino conferma sentenza del tribunale di Ivrea

L'Inail dovrà corrispondere una rendita vitalizia al dipendente Telecom Roberto Romeo. "Lo Stato non sta informando sui rischi"

L'uso prolungato del telefono cellulare può causare tumori alla testa. Lo sostiene la Corte d'Appello di Torino che, oggi, ha confermato la sentenza di primo grado del Tribunale di Ivrea, emessa nel 2017, sul caso sollevato da un dipendente Telecom Italia colpito da neurinoma del nervo acustico.
Il pronunciamento riapre il dibattito, ma l'estate scorsa un rapporto curato da Istituto Superiore di Sanità, Arpa Piemonte, Enea e Cnr-Irea non ha dato conferme all'aumento di neoplasie legato all'uso del cellulare.
La sentenza condanna l'Inail a corrispondere una rendita vitalizia da malattia professionale al dipendente Roberto Romeo: per i giudici c'è infatti un nesso con l'utilizzo frequente del telefono fatto dal lavoratore, anche 4 o 5 ore al giorno.

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domenica 12 gennaio 2020

Semi di chia: superfood perfetti per chi fa sport

Questi semi poco conosciuti sono ricchi di minerali, acidi grassi omega 3, aminoacidi essenziali, vitamine e fibre


Un piccolissimo superfood dalle molte proprietà purtroppo poco conosciute: sono i semi di chia, una pianta erbacea della stessa famiglia della menta. Ricchissimi di antiossidanti, macronutrienti, micronutienti e fibre, “i semi di chia sono dei veri e proprio super alimenti, degli integratori naturali”, spiega la dottoressa Claudia Delpiano, dietista e biologa nutrizionista presso l’IRCCS Policlinico San Donato e il Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro (Bergamo).

In particolare sono molto utili per chi fa sport per la consistente presenza di minerali, fondamentali per il recupero post workout: “Contengono calcio in quantità superiore al latte, a parità di quantità. E poi ferro (più degli spinaci), potassio (più delle banane), zinco e magnesio (più dei broccoli)”, spiega Delpiano.

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sabato 11 gennaio 2020

Tensioni muscolari? Prova questi esercizi in acqua termale!

Il calore dell’acqua termale decontrae i muscoli e riduce le infiammazioni, la presentatrice tv Federica Torti vi mostra alcuni esercizi da fare nelle giornate di riposo dagli allenamenti.

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martedì 31 dicembre 2019

Lenticchie: tutte le proprietà nutritive e i benefici che le rendono un toccasana per la salute

Non solo simbolo di fortuna e ricchezza, le lenticchie sono anche ricche di vitamine, fibre, sali minerali e altre sostanze nutritive importanti per la salute. Ecco proprietà, benefici e alcune controindicazioni


EFFETTI BENEFICI DELLE LENTICCHIE

Non solo un simbolo di fortuna e ricchezza, come vuole la tradizione popolare, le lenticchie sono anche ricche di proprietà nutritive importanti per la salute. Le ricerche dei nutrizionisti infatti sembrano confermare le tante qualità preventive (in particolare per i tumori al colon e allo stomaco) e terapeutiche (innanzitutto la funzione antiossidante e la capacità di ridurre il colesterolo “cattivo”) di questo tipo di legumi.

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PROPRIETÀ E BENEFICI DELLE LENTICCHIE

Ricche di proteine vegetali, le lenticchie contengono anche molti carboidrati, tante fibre, molte vitamine, soprattutto A, B1, B2, C, PP, sali minerali come calcio, potassio e ferro e pochissimi grassi. Proprio per l’alto contenuto proteico, le lenticchie vengono considerate una valida alternativa a un secondo a base di carne, pesce, uova o formaggio. Perfette inoltre anche come primo piatto, da consumare insieme alla pasta e al riso: questo abbinamento rende più facile l’assimilazione delle proteine.

BENEFICI DELLE LENTICCHIE

E non è ancora tutto: le lenticchie sono tra i legumi dotati della più efficace azione antiossidante. L’elevato contenuto di fibre permette invece di regolarizzare l’attività dell’intestino e mantenere sotto controllo il colesterolo. Inoltre, lo scarso contenuto di grassi di tipo insaturo rende le lenticchie un alimento perfetto per la prevenzione di alcune patologie cardiovascolari.

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Quanti lunghi per la maratona e di quanti km? Dalla teoria alla pratica

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