sabato 21 gennaio 2017

Vitamina D

Un impressionante numero di ricerche scientifiche dimostra che la vitamina D svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione delle malattie e nel mantenere la salute ottimale. Ci sono circa 30.000 geni nel corpo, e la vitamina D si trova in quasi 3.000 di essi, così come i recettori della vitamina D si trovano in tutto il corpo.

Il Dr. Michael Holick, il più grande esperto al mondo di vitamina D, ha sottolineato che l’aumento dei livelli di vitamina D nella popolazione in generale potrebbe prevenire malattie croniche che affliggono quasi 1 milione di vite in tutto il mondo ogni anno.

Quello che sorprende di più è che almeno il 50% della popolazione è carente di vitamina D, ovvero ha un valore sierico di 25(OH)D inferiore a 30 ng/ml e praticamente il 100% di persone affette da malattie hanno carenze anche più gravi sotto a 20 ng/ml. I soggetti più a rischio sono gli anziani la cui pelle è meno efficiente nel convertire i raggi solari in vitamina D, chi è in sovrappeso (dato che la vitamina D è liposolubile) e ovviamente chi fa una vita sedentaria e usa creme solari d’estate (impediscono alla pelle di produrre la vitamina D).

Tutti i benefici della vitamina D

  • Cancro
Secondo uno studio su larga scala, livelli ottimali di vitamina D possono ridurre drasticamente il rischio di cancro di ben il 60%. Mantenerli così può aiutare a prevenire almeno 16 diversi tipi di cancro, tra cui del pancreas, del polmone, dell’ovaio, della prostata e tumori della pelle. Infatti alzando la concentrazione sierica di 25(OH)D a 40 ng/ml si  può diminuire il rischio di tumori invasivi del 67%!
  • Malattie cardiovascolari
La vitamina D è molto importante per ridurre l’ipertensione, la cardiopatia aterosclerotica, infarto e ictus. Il Dr. Holick spiega infatti che la carenza di vitamina D aumenta il rischio di infarto del 50 %.
  • Malattie autoimmuni
La vitamina D è un potente modulatore immunitario, rendendola molto importante per la prevenzione di malattie autoimmuni, come la sclerosi multipla (SM) e l’infiammazione intestinale che è alla radice della maggior parte dei disturbi autoimmuni.

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venerdì 20 gennaio 2017

Calcoli renali. 10 rimedi naturali con dieta ed integratori specifici

I calcoli renali sono agglomerati di sali di calcio e altri sali acidi come l’acido urico, che possono accumularsi nei reni causando dolore e l’eventuale blocco del flusso di urina.

I reni sono due organi a forma di fagiolo che si trovano nella parte posteriore del corpo appena sotto la gabbia toracica. Sulla parte superiore di ogni rene sono posizionate le ghiandole surrenali. I reni hanno la funzione di disintossicare e filtrare le impurità dal sangue tanto che ogni giorno purificano 150 litri di sangue, riversando gli scarti e le tossine nelle urine.

Una buona funzionalità dei reni è essenziale per mantenere l’omeostasi nel corpo, a partire dalla composizione del sangue. Ad esempio, i reni sono responsabili del corretto mantenimento del livello di pH e l’equilibrio elettrolitico (i rapporti di sodio, potassio e fosfati) fondamentali per tutte le funzioni delle cellule. Inoltre producono gli ormoni che portano alla formazione dei globuli rossi e alla regolazione della pressione sanguigna.

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mercoledì 18 gennaio 2017

Il digiuno intermittente uccide le cellule tumorali della leucemia infantile

I ricercatori della UT Southwestern Medical Center hanno scoperto che il digiuno intermittente inibisce lo sviluppo e la progressione della leucemia linfoblastica acuta (LLA).

La LLA è un tumore del sangue che colpisce spesso i bambini (ma non solo) e prende origine dai linfociti – un tipo particolare di globuli bianchi – nel midollo osseo ed è caratterizzata da un accumulo di queste cellule nel sangue, nel midollo osseo e in altri organi. Il termine “acuta” indica che la malattia progredisce velocemente. I linfociti sono cellule del sistema immunitario che sorvegliano l’organismo e attivano le difese nei confronti dei microorganismi o delle cellule tumorali. Nella LLA un linfocita B o T va incontro a una trasformazione tumorale: i processi di maturazione che dal linfoblasto portano  al linfocita “adulto” si bloccano e la cellula immatura  comincia a riprodursi più velocemente invadendo il sangue.

Il potere di guarigione del digiuno

La parola digiuno nel pensiero comune assume una connotazione negativa in quanto associata all’idea di non mangiare e dunque di soffrire la fame. In realtà dietro al digiuno, fatto per breve periodo e con criterio, si nascondono molti vantaggi e benefici per il corpo. Esso contribuisce a rinforzare il sistema immunitario, poiché aiuta a liberarsi delle cellule non necessarie e spinge l’organismo a rimettere in azione le cellule staminali che assicurano la rigenerazione. E’ stato dimostrato come il digiuno aiuti a combattere le infiammazioni, dato che durante la pausa dal cibo il nostro organismo produce una sostanza (il BHB , o beta-idrossibutirrato) capace di spegnere l’infiammazione cronica.

Il digiuno intermittente, una forma di digiuno breve praticata una volta alla settimana, rallenta inoltre i processi di invecchiamento, fa dimagrire e aiuta a prevenire malattie cardiovascolari, diabete e obesità, questo perché riduce i diversi fattori di rischio come i trigliceridi, il colesterolo e i livelli di zucchero nel sangue.

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sabato 7 gennaio 2017

Ananas: Proprietà e Benefici

Ananas Proprietà

L’ananas è un frutto dalle molte proprietà che appartiene alla famiglia delle Bromeliacee, è originario del Sud America e la sua conoscenza in Europa ed in tutti gli altri paesi si deve a Cristoforo Colombo.
Oggi la sua coltivazione è parecchio diffusa in paesi come l’Asia, Africa, Australia e l’America latina.

Attualmente la produzione mondiale di ananas è di circa 6 milioni di tonnellate, la gran parte della quale è destinata al’inscatolamento.
In Europa l’ananas è il frutto in scatola più consumato in assoluto. Ha foglie lunghe, dure e seghettate dalle quali si ricava una fibra che viene utilizzata per la produzione di corde e tessuti vari.

Composizione Chimica

L’ananas è costituito dall’ 86 % di acqua, dallo 0,5 % di proteine, dal 9,8 % da zuccheri, dall’ 1,4 % di fibre alimentari, allo 0,2 di ceneri e dallo 0,1 % da grassi.

minerali presenti sono lo iodio, il manganese, il calcio il potassio e il fosforo, il ferro, il sodio, il calcio, lo zinco, il rame ed il magnesio.

L’ananas contiene vitamina A, B1, B2, B3, B5, B6, una buona quantità di vitamina C (37, 8 mg x 100 gr), vitamine K, J e tracce di vitamina E. Contiene beta-carotene.
Gli zuccheri contenuti sono il destrosio, fruttosio e saccarosio.
 
Agli aminoacidi presenti nell’ananas sono: acido aspartico e glutammico, alanina, arginina, cistina, glicina, fenilalanina, istidina, isoleucina, tirosina leucina, lisina, prolina, metionina, serina, triptofano, valina e treonina.
Altri componenti di questo frutto tropicale sono la melatonina, la bromelina, l’acido ossalico, citrico e malico.

Proprietà e Benefici dell’ Ananas

Digestivo

Le proprietà ed i benefici dell’ananas si devono soprattutto alla presenza della bromelina, un enzima molto importante e presente soprattutto nel gambo. La sua caratteristica principale è infatti quella di rendere  facilmente digeribili anche le più complesse proteine.

L’ananas, grazie alle proprietà della bromelina, aiuta il processo digestivo. Già nel 18° secolo il gambo dell’ananas era noto per avere proprietà digestive e veniva largamente consumato proprio per questo fine al termine di pranzi abbondanti o da persone con particolari problemi digestivi.

Diuretico

Gli acidi organici contenuti nell’ananas, specie nel suo gambo, grazie alle loro proprietà, hanno una funzione diuretica in grado di contrastare efficacemente la ritenzione idrica. Per questo motivo l’ananas è il frutto più consigliato nella diete per combattere o prevenire la cellulite.

Previene le Rughe

Da non sottovalutare i suoi effetti benefici sulla pelle. La vitamina C, il beta-carotene e il manganese, in unione con sostanze antiossidanti, aiutano a mantenere una pelle luminosa ed elastica rallentando così la formazione delle rughe. La vitamina C inoltre è necessaria per la sintesi del collagene nel nostro corpo, la proteina principale della nostra struttura cellulare.

Antinfiammatorio

La bromelina è un enzima che interviene nel processo di digestione del cibo e recenti studi hanno portato in evidenza alcune sue proprietà prima sconosciute:  antinfiammatoria, anti tumorale e anti coagulazione.
 Nel trattamento degli stati infiammatori la bromelina è molto più indicata che qualsiasi farmaco, in quanto non è assolutamente tossica e la sua assunzione evita gli spiacevoli effetti collaterali derivanti dall’uso dei farmaci.
Ma le proprietà della bromelina non si esauriscono qua. È stata dimostrata la sua azione anti trombotica e la capacità di rendere solubili le placche dell’arteriosclerosi.

Influenza

Il buon contenuto di vitamina C  fa si che questo frutto aiuti il sistema immunitario nel contrastare stati influenzali e raffreddori invernali.

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martedì 3 gennaio 2017

La dieta mima-digiuno di Valter Longo: i dubbi e le perplessità di un nutrizionista alle prese con il libro del ricercatore ancora nella classifica dei volumi più venduti

“La dieta della longevità” è il libro di Valter Longo che, sebbene sia uscito da tre mesi, si trova ancora a metà nella classifica dei 100 libri più venduti proposta da Feltrinelli. Il testo è basato su solide basi scientifiche, che derivano dalla ricerca personale dell’autore presso la University of Southern California (Usc) e l’Istituto Firc di oncologia molecolare (Ifom) di Milano. Per la prima volta si parla dei benefici del digiuno non in maniera aneddotica, ma evidenziando cosa avviene nell’uomo dal punto di vista genetico e metabolico. Il fulcro del pensiero di Longo l’esistenza nelle varie specie animali di due “sistemi” che operano in maniera “antagonista”. Il primo sistema è stimolato dall’abbondanza di cibo, collegato all’invecchiamento e all’insorgenza di malattie, il secondo invece viene attivato in condizione di restrizione dietetica. L’obiettivo della proposta alimentare del ricercatore è di tenere a freno il più possibile il primo “sistema”, agendo sui 3 fattori dietetici che lo stimolano: le calorie assunte, le proteine e gli zuccheri.

1) La tesi di partenza è che la restrizione calorica nelle varie specie animali (topi, primati) ha come effetto il prolungamento della vita. E’ plausibile, ma non ancora dimostrato, che questo accada anche nell’uomo. Sulla base di questi elementi Longo propone di controllare l’introito calorico totale, limitando il numero di pasti (2 o 3 al giorno) e di spuntini (1 o 2 al giorno) da 100 kcal, cercando di mantenere una finestra (notturna) di almeno 12 ore in cui non si assume cibo.

2) Il secondo elemento preso in considerazione è il dato secondo cui le proteine nei topi favoriscono l’invecchiamento e l’insorgenza di tumori, che invece si sviluppano più lentamente quando gli animali ne assumono meno nella dieta. Nel libro si citano molti studi sull’uomo evidenziando come le proteine e i grassi di origine animale siano associati a una maggior incidenza di tumori e, nel complesso, di morte. Per questo Longo considera le popolari diete iperproteiche e iperlipidiche tra le peggiori per la salute. Longo non fa altro che riavvicinarci alle linee guida dell’OMS(1) suggerendo come modello alimentare ideale un’assunzione quotidiana di 0,7 g di proteine per kg di peso corporeo, e fa notare che nella società occidentale in genere si assume il doppio delle proteine necessarie. La proposta è un’alimentazione priva di carne, latte, formaggio, uova, con molti legumi e poca pasta, cioè una dieta quasi vegana, con piccole quantità di pesce 2-3 volte la settimana più qualche supplemento di omega 3 e multivitaminici.

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venerdì 30 dicembre 2016

Vitamina D. Come capire il Dosaggio, Fabbisogno giornaliero e quale acquistare


In Italia l’80% della popolazione è carente e diversi studi confermano che la carenza di vitamina D interessa circa la metà dei giovani italiani nei mesi invernali e la totalità degli anziani. Infatti con l’aumentare dell’età diminuisce la capacità di produrre vitamina D e per questo i medici consigliano (o devono farlo se non sono aggiornati) di assumere supplementi di vitamina D.
La carenza di vitamina D è così importante perché causa e/o favorisce:
Per scoprire se si è carenti di vitamina D basta fare le analisi del sangue di 25(OH)D e se è sotto i 30 ng/ml siamo carenti. Quando è sopra i 50 ng/ml abbiamo una forte azione anticancro e antinfiammatoria e antidepressiva.

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giovedì 29 dicembre 2016

Verza: Proprietà e Benefici

La verza, nome scientifico Brassica Oleracea, è conosciuta anche come cavolo verza ed è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Crucifere. È presente in tutte le parti d’Italia ma è particolarmente diffusa nelle zone centro settentrionali della nostra penisola.


La verza era già conosciuta nell’antichità quando, grazie alle sue proprietà, veniva considerata una pianta medicinale a tutti gli effetti. La parola verza deriverebbe dalla parola latina viridi che significa verde, come è il colore delle sue foglie.
La verza viene raccolta da ottobre ad aprile nel periodo antecedente alla fioritura ed è per questo motivo che viene considerata un ortaggio invernale. La sua coltivazione, presente soprattutto nelle zone dell’Italia settentrionale avviene, oltre che in pianura, anche nelle zone collinari e di montagna.
 

Composizione Chimica della Verza

La verza è composta per il 90% circa da acqua, dal 2% di proteine, per lo 0,1 % da grassi, per il 3 % di fibre, per il 2,2 % di zuccheri e dallo 0,8 % di ceneri.
minerali: calcio, sodio, fosforo, potassio, magnesiorame, manganese, ferro, selenio e zinco.
Vitamine: Oltre alla vitamina A di cui è molto ricca, contiene le vitamine B1, B2, B3, B5 B6, la vitamina C, la vitamina E, K e J. Contiene inoltre una buona quantità di beta-carotene, luteina e zeaxantina che sono tutti potenti antiossidanti.

Questi gli aminoacidi: acido aspartico, acido glutammico, arginina, alanina, cistina, glicina, fenilalanina, istidina, isoleucina, leucina, lisina, prolina, metionina, serina, tirosina, triptofano, valina e treonina.
 

Proprietà e Benefici della Verza

Ricostituente

Grazie alla buona presenza di vitamina C ha proprietà anti ulcera e, per la buona presenza di sali minerali, è anche un ottimo ricostituente e riequilibratore dell’organismo.

Radicali Liberi

La vitamina C ha proprietà antiossidanti che, insieme agli altri composti antiossidanti, sono in grado di rafforzare il nostro sistema immunitario ed inoltre contrastano l’attività dei radicali liberi proteggendo le cellule dalla precoce ossidazione.

Antitumorale

Recenti studi hanno rilevato nella verza la presenza di Sinigrina, un glucosinolato che ultimamente è stato al centro dell’attenzione per quanto riguarda la prevenzione di alcuni tipi di tumore come quello alla vescica, alla prostata ed al colon.

Problemi Respiratori

Il decotto ottenuto con le foglie apporta benefici all’organismo in caso di asma e bronchiti.

Fa Bene alla Pelle

L’acqua che si ottiene dalla cottura della verza, essendo ricca di zolfo, ha invece proprietà curative nei confronti della pelle, soprattutto in caso di infiammazioni e brufoli.

Abbassa la Pressione

La buona quantità di vitamina K fa di questo ortaggio un alimento utile nella prevenzione e nella cura dell’aterosclerosi con conseguenti effetti benefici anche sulla pressione alta. Oltre alla vitamina K anche la buona quantità di potassio presente nella verza concorre nell’abbassare la pressione sanguigna.

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mercoledì 28 dicembre 2016

Torta al cioccolato a colazione: la tendenza culinaria in arrivo nel 2017

Una buona notizia per gli amanti delle torte: una fetta ogni giorno a colazione renderà più dolce il nostro 2017 e sarà accettabile anche per la nostra linea.
Il protagonista dei nostri menu nel 2017 sarà il cioccolato, e ogni occasione sarà buona (anche come antipasto). Lo conferma Liz Moskow, il direttore culinario presso la società di pubblicità Sterling-Rice Group. La società in cui lavora Moskow crea infatti strategie di marketing per le grandi multinazionali di cibo come Kellog's e Heinz e ha dichiarato a Food Business News che i ristoranti che servono la colazione e il brunch introdurranno presto il menu dei desserts.

Due recenti studi sui benefici del cacao, associati all'idea che con "ogni scusa è buona per mangiare della cioccolata", saranno basteranno a creare la prossima tendenza in ambito culinario, con una formula vincente in cui si uniscono gola e salute. La ricerca Maine-Syracuse Longitudinal Study (MSLS), pubblicata sul giornale "Appetite", spiega che il mangiare cioccolato tutti i giorni è direttamente connesso alle nostre funzioni cognitive. A questo bisogna aggiungere lo studio di una università di Tel-Aviv, come riporta il The Independent, che lega l'abitudine di mangiare dolci la mattina alla riduzione dell'appetito e alla perdita di peso.

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domenica 25 dicembre 2016

Salute in pericolo: i consigli da seguire quando si usa il telefono

L’uso prolungato di smartphone e computer portatili mette in pericolo la salute degli utenti: collo, occhi e schiena le parti più colpite

Vengono definite patologie 2.0. Stiamo parlando di tutte quelle malattie causate da smartphone, tablet e personal computer. Il mondo del lavoro ci obbliga sempre di più a utilizzare dispositivi tecnologici per restare collegati con ogni parte del mondo, ogni singolo minuto della nostra vita.

Ogni settimana passiamo almeno tra le cinquanta e le sessanta ore davanti a uno schermo. Nella maggior parte dei casi nemmeno ce ne accorgiamo, ma ci isoliamo dal resto del mondo puntando gli occhi sul nostro smartphone o tablet. Un isolamento che non fa altro che peggiorare il rapporto con i nostri migliori amici e con i colleghi di lavoro. Ma i dispositivi non hanno peggiorato solamente i legami tra le persone, ma molto spesso sono la causa principale dell’insorgere di malattie abbastanza dolorose. Quelle che all’inizio dell’articolo abbiamo definito patologie 2.0.

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I rischi del cellulare: 8 cose da tenere presente

Cellulari e tumori, la cassazione conferma il nesso con una pensione di invalidita' 

 

 

giovedì 22 dicembre 2016

Riso venere: proprietà curative


Così come il riso integrale, anche il riso venere (o riso nero) offre numerosi benefici per la salute, che lo rendono un alimento consigliato per un’alimentazione sana. Rientra nella categoria dei “super alimenti”, per via delle proprietà curative che ha: vediamole nel dettaglio.

Il riso Venere include calcio e vitamine B, B3 e C, inoltre grazie alla presenza di particolari antiossidanti noti con il nome di antociani è in grado di proteggere le cellule dai danni dei radicali liberi. La presenza di antiossidanti nel riso Venere è addirittura superiore a quella dei mirtilli, che combattono l’azione dei radicali liberi, appunto, e che quindi contrastano l’invecchiamento cellulare.
 
Rappresenta una fonte sana di minerali, soprattutto di ferro; è ricco di crusca, che aggiunta regolarmente nella dieta promuove la salute, ed è associato a un miglioramento della memoria, alla diminuzione del rischio di malattie cardiache e del cancro. Benissimo includerlo nel proprio menu per combattere il colesterolo cattivo (LDL).

Secondo recenti studi il riso Venere si sarebbe dimostrato efficace nel combattere addirittura l’insorgenza del cancro, di malattie cardiache e di tenere a bada la pressione alta, caratteristiche che stanno consacrando il riso nero come vero e proprio super alimento.

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Ricetta pane nero con riso venere 

 

venerdì 16 dicembre 2016

Insidia bancomat, la tastiera 'distribuisce' anche virus e batteri

Batteri, virus, funghi, tracce di cibo. Sulle metalliche tastiere dei bancomat si nasconde un vero e proprio nido di germi. E nel periodo influenzale, la macchina - apparentemente innocua - può trasformarsi in 'untore', favorendo la circolazione di malattie stagionali. E' la conclusione di uno studio dell'università di New York, pubblicato su 'mSphere', rivista della società americana di microbiologia.

Già diverse ricerche avevano analizzato la presenza di microrganismi delle tastiere di numerose apparecchiature, dai pc ai telefoni fino ai distributori automatici di biglietti per il trasporto pubblico, rilevando sempre una buona quantità di microbi. Per quantificarne la presenza sui bancomat, i ricercatori hanno analizzato 66 macchine in diversi quartieri newyorkesi. "Le superfici degli Atm - hanno spiegato - presentano un'interessante biodiversità". I microrganismi più presenti sono quelli che si trovano, in genere, sulla pelle umana. Ma sono stati rilevati anche microbi intestinali o alcuni normalmente presenti sulla mucosa genito-urinaria.

Frequenti anche le tracce di cibo, differenti da quartiere a quartiere: a Chinatown sono state riscontrate più tracce di molluschi e pesce, ad Harlem di pollo. Ma è lo zucchero, in generale, il residuo alimentare più frequente.

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lunedì 12 dicembre 2016

Zenzero candito: basta caramelle, ecco lo spuntino intelligente

Zenzero candito; in questa guida vi illustreremo come creare delle caramelle gommose a base di questa spezia che apporta molteplici benefici al nostro organismo. Vediamo insieme come fare 


Volete sapere come fare lo zenzero candito in casa? Se adorate le caramelle gommose a base di questa spezia, vi consigliamo di leggere questa guida che vi illustrerà passo passo come fare lo zenzero candito direttamente a casa vostra. Ovviamente, lo zenzero, pur essendo candito, mantiene tutti i suoi benefici, come ad esempio quello di migliorare la digestione, calmare le nausee dovute al periodo di gestazione oppure alleviare i dolori dovuti da tensioni muscolari. Veniamo alla preparazione dello zenzero candito. Per prima cosa, dovrete procurarvi 500 grammi di zenzero già pulito, 500 g di zucchero, di canna o semolato, e un litro di acqua potabile.

Per pulire lo zenzero, non dovete fare altro che rimuovere la buccia con un coltello, dopodiché tagliarlo a fettine sottili, oppure a cubetti. A questo punto, dovrete mettere lo zenzero all’interno di una pentola contenente acqua fredda e portare a bollore. Ricordatevi che le fettine o i cubetti di zenzero devono essere alti almeno 3 mm. Lasciate bollire lo zenzero all’interno dell’acqua per almeno 30 o 40 minuti. In alternativa alla classica pentola, potete utilizzare quella a pressione; in questo caso il tempo di cottura si ridurrà a 15 minuti circa.

Quando lo zenzero sarà diventato abbastanza morbido, potrete scolarlo e rimetterlo nella pentola con altra acqua. Dopo averlo fatto, aggiungete 500 grammi di zucchero di canna e portate nuovamente a bollore. Lasciate cuocere fino a quando non sarà evaporata tutta l’acqua; in genere, questo procedimento impiega dai 20 ai 30 minuti. Una volta trascorso il tempo necessario, dovrete prelevare lo zenzero candito aiutandovi con un colino, dopodiché lasciarlo raffreddare per almeno un’oretta. Dopo che il vostro zenzero candito si sarà raffreddato, dovrete farlo asciugare utilizzando della carta assorbente o della carta da forno.

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Zenzero secco: proprietà e valori nutrizionali

 

 

sabato 3 dicembre 2016

Pane integrale: quale e perché sceglierlo e come farlo in casa



Pane bianco o pane integrale? Qual è la scelta migliore? Indubbiamente consumare un prodotto realizzato con una farina integrale e dunque non raffinata è meglio, ancora di più poi se è fatto in casa con prodotti di qualità e lievito naturale.

Nel momento in cui andiamo ad acquistare il pane integrale al forno o al supermercato sorge però un problema. La farina con cui è realizzato è davvero integrale? Spesso la risposta è no, in quanto si tratta di prodotti da forno realizzati con una normale farina bianca (quindi raffinata) a cui sono stati aggiunti crusca rimacinata o cruschello, scarti del processo di raffinazione. Si tratta quindi in realtà non solo di un prodotto non davvero integrale ma di farina sottoposta a due processi e definita per questo "integrale ricostituita”.

Tutto ciò è perfettamente legale, nel senso che la legge n.187 del 9 febbraio 2001 stabilisce che una farina può definirsi integrale quando il tasso di ceneri (minerali) è compreso tra 1,30 e 1,70 su cento parti di sostanza secca. Ciò significa che si può etichettare come integrale anche un prodotto realizzato con farina raffinata a cui è stata aggiunta successivamente della crusca per renderla più scura. La maggior parte delle farine “integrali” in commercio e i prodotti “integrali” sono realizzati proprio così.

Ma veniamo dunque al perché scegliere il pane integrale (quello vero).

PERCHE’ SCEGLIERE IL PANE INTEGRALE

Scegliere il pane integrale è un’opzione consigliabile in quanto si tratta di un alimento più completo rispetto alla variante bianca generalmente più consumata. Ciò è dovuto al fatto che la farina con cui si realizza questo pane è ottenuta da tutto il chicco di grano e dunque contiene maggiori nutrienti. E’ in particolare il buon apporto di fibre che è utile al nostro organismo in molti sensi: dal benessere gastrointestinale alla riduzione dell’indice glicemico dell’alimento e del suo apporto calorico.



I motivi per cui è meglio consumare pane integrale piuttosto che bianco possono essere riassunti così:

• Contiene tutte le parti del chicco ed è per questo un alimento completo
Contiene minerali e vitamine
• E’ ricco di fibre (che aiutano il transito intestinale)
• Tende a saziare di più
E’ meno calorico
• Ha un minore indice glicemico
• Riduce l'assorbimento di grassi e colesterolo
• I cereali integrali proteggono da alcune malattie come diabete tipo 2 e cancro al colon-retto

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venerdì 2 dicembre 2016

Quanto inquina davvero l’olio di palma? Un lettore si chiede quale sia il vero impatto del grasso tropicale, tra incendi, deforestazione e trasporto

Spesso si afferma che la coltivazione dell’olio di girasole libera nell’atmosfera più CO2 di quanto ne liberi la coltivazione dell’olio di palma e che, dunque, la coltivazione dell’olio di palma contribuisce meno al riscaldamento globale della coltivazione dell’olio di girasole. Ammesso che ciò sia vero, forse da adesso in poi l’olio di palma produrrà meno CO2 rispetto all’olio di girasole. Ma prima? Spesso ci si dimentica del prima. Perché, per predisporre la coltivazione dell’olio di palma in Indonesia, è stata bruciata un’area di foresta tropicale pari alla Germania e quegli incendi hanno prodotto anidride carbonica.

Allora mi chiedo: è stato messo in conto anche il CO2 liberato nell’atmosfera dagli incendi delle foreste? Perché se dovessimo includere nel conto dell’anidride carbonica prodotta per la coltivazione dell’olio di palma anche quello degli incendi, io non sarei più tanto sicuro che il saldo finale vada a vantaggio dell’olio di palma! Purtroppo, per valutare la bontà di una scelta (nel nostro caso quella di coltivare l’olio di palma) si guarda troppo spesso al solo al guadagno futuro, dimenticandosi di includere nel conto le perdite passate.

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Ecco cosa si nasconde dietro l'olio di palma sostenibile: sfruttamento minorile e violazione dei diritti umani  

 

martedì 29 novembre 2016

Fuga dagli ospedali, rischiano di sparire 40mila specialisti

Nel mirino le assunzioni bloccate e i numeri chiusi

Paolo Russo
Roma
Dopo una passeggera crisi di vocazione i ragazzi hanno ripreso a fare a spinte per entrare nelle facoltà di medicina, ma tra blocchi delle assunzioni e numeri troppo chiusi nelle ancora più ambite scuole di specializzazione nei prossimi dieci anni dai nostri ospedali rischiano di sparire 40mila camici bianchi. Una desertificazione di ambulatori e corsie che, insieme agli altri 16mila medici di famiglia mancanti da qui a sette anni, rischia di mandare in tilt il nostro sistema di assistenza sanitaria. Anche perché a mancare all’appello saranno soprattutto chirurghi, ginecologi, pediatri, internisti, specialità delle quali non si può fare a meno. 

A lanciare l’allarme sulla fuga dagli ospedali d’Italia è uno studio condotto dall’Anaao, il più forte sindacato di categoria, pronto allo sciopero sotto le feste se il governo non metterà sul piatto proposte concrete per arginare il problema e soldi per rinnovare un contratto fermo al palo da sette anni.

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Tra sette anni un italiano su tre non avrà più il medico di famiglia

lunedì 28 novembre 2016

MA QUALE CELIACHIA – Chiamatela Roundup – Sono 12 mila anni che l’umanità si nutre di frumento senza problemi, ma ecco di colpo l’emergenza “intolleranza al glutine” …le cause? Chiedetele alla Monsanto!


SONO ALMENO 12 MILA ANNI CHE L’UMANITA’ MEDITERRANEA SI NUTRE DI FRUMENTO SENZA PROBLEMI. E di colpo, ecco sorgere la “intolleranza al glutine”, con relativo ipersviluppo degli affari relativi a questa “malattia”: paste senza glutine a 5 volte il prezzo delle normali, prodotti bio dove l’etichetta dichiara “senza glutine”, cibi spesso a carico del servizio sanitario nazionale… Il glutine è un veleno? Si deve sospettare del grano geneticamente modificato? Per una volta no. Anche se c’entra il Roundup, il diserbante della Monsanto, specifiamente concepito dalla multinazionale per essere usato in abbondanza coi suoi semi geneticamente modificati (modificati appunto per resistere al diserbante, che uccide tutte le erbacce) . Come ha scoperto la dottoressa Stephanie Seneff, ricercatrice senior al Massachusetts Institute of Technology (MIT), da una quindicina d’anni gli agricoltori americani, nelle loro vastissime estensioni, hanno preso l’abitudine di irrorarle di Roundup immediatamente prima della mietitura.In questo caso, approfittano delle qualità disseccanti del prodotto, con il suo agente attivo, glisofato. Hanno scoperto che, spargendo tonnellate di glisofato, la resa per ettaro aumenta. Perché? Perchè, prova a spiegare la Seneff, “le brattee protettive si frantumano, la spiga muore, e con l’ultimo sospiro, rilascia i chicchi” che altrimenti resterebbero attaccati nel resti della spiga ancor umida. L’aumento di resa non è enorme, ma è importante per coltivatori stra-indebitati con le banche. Inoltre, il disseccamento facilita la battitura condotta coi giganteschi macchinari industriali (spesso affittati, quindi se li si può usare per meno giorni, si risparmia) e consente di anticipare l’operazione di mietitura. “Un campo di grano matura di solito in modo ineguale; una irrorata di Roundup consente di disseccare ugualmente le zone ancor verdi e quelle già gialle, e procedere alla mietitura nello stesso tempo”, ha spiegato un coltivatore di nome Keith Lewis. E’ dunque l’estrema manifestazione della industrializzazione totale dell’agricoltura americana, nel quadro della violenza generale sulla natura (hanno abolito la rotazione agricola, coltivano sempre le stesse colture da denaro sullo strssso campo, compensando l’impoverimento del terreno con tonnellate di fertilizzanti chimici), hubrys che resterà sempre come lo stigma dell’americanismo quando avrà condotto all’estinzione di questa civiltà.

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Bufala 

 

sabato 26 novembre 2016

Dopo i cinghiali, in Valsesia anche i funghi contengono Cesio”

La scoperta dell’Istituto Zooprofilattico durante il controllo della selvaggina


Torino
Prima i cinghiali. Adesso i funghi. A tre anni dal caso della selvaggina radioattiva in Valsesia, sono arrivati i primi risultati dello studio effettuato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Dati che aprono nuovi interrogativi, accendendo i riflettori anche su altre specie alimentari.

L’ente regionale ha infatti realizzato un campionamento mai riportato in letteratura, analizzando 2369 cinghiali, 226 caprioli, 157 camosci, 215 cervi. E ha allargato la ricerca del cesio radioattivo anche ad altri alimenti. Risultato? «La radioattività è anche nei funghi». È bene precisare che «al momento si tratta di una ricerca esplorativa basata su pochi campioni, ma i dati indicano la necessità di approfondire, non solo nei funghi ma anche nei frutti di bosco», spiega la dottoressa Maria Caramelli, direttrice dell’Istituto. 

I controlli sono stati eseguiti nelle province di Vercelli e del Verbano Cusio Ossola, nel comprensorio Valsesia e nella confinante Val Sessera, in base a dove erano stati fatti i campionamenti ambientali dell’Arpa. Le analisi sono state svolte a Vercelli, nella sede dell’Istituto Zooprofilattico sotto la supervisione del dottor Pierluigi Cazzola e i risultati parlano chiaro: «Il 5% dei cinghiali analizzati presenta un livello di Cesio 137 superiore ai 600 becquerel (il sistema internazionale di misurazione della radioattività) per chilo, ovvero il limite tollerabile dall’uomo in caso di incidente nucleare, secondo quanto previsto dal Regolamento Europeo del 2008. Sui funghi, inizialmente abbiamo esaminato 68 campioni prelevati in modo non controllato nella stessa zona dei cinghiali. Abbiamo riscontrato un campione positivo e deciso quindi di realizzare ora una ricerca ad hoc, che amplieremo anche ai frutti di bosco». Sono stati controllati anche «campioni di latte e formaggio prodotti in zona, ma sono risultati tutti negativi», assicura Caramelli. 

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mercoledì 23 novembre 2016

10 carenze nutrizionali che causano depressione e sbalzi d'umore e gli alimenti dove trovare i nutrienti

E' la più diffusa malattia al mondo e continua a crescere anche cambiando forme. Secondo le ultime stime dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), solo nel 2015 la depressione ha interessato 350 milioni di persone, più dell'intera popolazione degli Stati Uniti o di Brasile e Messico messi insieme.

Tra le dieci carenze alimentari più comunemente note che possono indebolire la funzione del cervello e della memoria, così come aggravare i livelli di stress e ansia, vitamine B, amminoacidi, zinco, magnesio, iodio e ferro, come riporta il sito aol.com. Per questo motivo è necessario fare attenzione alla propria dieta senza dimenticare di fissare degli appuntamenti frequenti con il proprio medico di fiducia.

Acidi grassi omega 3

Vitamine B

Acido folico

Zinco

Selenio

ecc.
 
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lunedì 21 novembre 2016

Per migliorare l'umore una manciata di noci al giorno

Nelle noci potrebbe risiedere una delle chiavi per migliorare l'umore e alleviare lo stress. Ma l'effetto positivo vale solo per i ragazzi giovani, gli studenti universitari, in special modo i maschi. Il consiglio è di mangiarne una manciata al giorno. È quanto emerge da una ricerca della University of New Mexico, pubblicata sulla rivista Nutrients. Gli studiosi hanno preso in esame 64 studenti, di età compresa tra i 18 e i 25 anni. I partecipanti sono stati invitati a mangiare tre fette di 'banana bread' un dolce tipico della tradizione anglosassone, un plum-cake alla banana, ogni giorno per sedici settimane. Per otto settimane, sono state aggiunte noci all'impasto, per altre otto no. Le noci sono state finemente tritate in modo che i due tipi di 'banana bread' fossero simili per gusto e aspetto.

Nel periodo in cui i ragazzi hanno mangiato il plum-cake alla banana con aggiunta di noci è stato chiesto loro anche di mangiare mezza tazza di noci al giorno. Al termine dell'esperimento, è stato misurato l'umore, con un apposito test, Profiles of Mood States (Poms), che esamina sei ambiti: tensione, depressione, rabbia, stanchezza, energia, confusione. "C'è stato un significativo 28 per cento di miglioramento del tono dell'umore nei giovani - spiega l'autore della ricerca, Peter Pribis - mentre gli stessi miglioramenti non hanno riguardato le ragazze, ma non sappiamo il perché".

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Il falsi miti sulla zucca dalla dieta agli zuccheri e l'indice glicemico. Come usarla in cucina

  Come spiega la dottoressa Donegani, su questo alimento tipico di Halloween c'è ancora un po' di confusione: ecco le cose da sapere...