sabato 15 luglio 2017

Yogurt al posto del Viagra: arriva un nuovo alimento in grado di riaccendere il desiderio

Nasce da un’idea del ricercatore Gugliemo Buonamici lo yogurt alleato del desiderio sessuale. Grazie a questo nuovo alimento potremo presto dire addio alle tanto utilizzate pilloline blu

Addio pilloline blu e rimedi ormonali: uno speciale yogurt potrà risolvere i problemi legati all’andropausa e alla menopausa. Guglielmo Buonamici, agronomo e studioso da anni impegnato nel campo della ricerca sugli alimenti funzionali, avrebbe scoperto e ideato uno yogurt  dallo strabiliante effetto Viagra. Il ricercatore, impegnato nello studio di tutti quei cibi capaci di produrre effetti benefici sulla salute grazie all’introduzione di fitocomplessi, principi attivi derivati dalle piante, si sarebbe appunto imbattuto per caso in una particolare pianta miracolosa, che gli sarebbe stata indicata da un indio kabcoo durante un viaggio in Amazzonia.

Yogurt al posto del Viagra: il lavoro del ricercatore

 

Buonamici, già inventore del pane capace di abbassare il colesterolo, prodotto che presto sarà prodotto da Unicoop Firenze, collabora con il Cnr di Pisa, dove i suoi cibi funzionali vengono sperimentati, e con il San Raffaele di Milano. Lo yogurt al Viagra, ha spiegato il ricercatore a La Nazione, non presenterebbe gli effetti collaterali che di solito si manifestano sulle donne in menopausa che si avvalgono di una terapia ormonale sostitutiva. Particolarmente indicato per il pre, durante e post menopausa, questo particolare prodotto sembrerebbe prevenire anche l’ipertrofia prostatica benigna, svolgendo un’azione energizzante specifica sulla libido. A base di soli estratti vegetali, questo rivoluzionario alimento naturale potrebbe quindi andare a sostituire le famose pillole dell’amore.  Il brevetto dello yogurt ideato dallo studioso sarebbe stato già approvato in Italia , in attesa dell’ok da parte della Commissione europea.

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mercoledì 12 luglio 2017

Gli italiani camminano la meta' di quanto dovrebbero, lo dice anche lo smartphone

Poco sopra la media mondiale ma molto lontani dalla soglia dei 10mila passi al giorno

Il mondo cammina poco e l'Italia non fa eccezione. Lo afferma il più grande studio sul tema mai fatto finora, basato sui dati ricavati dagli smartphone di oltre 700mila persone in 111 Paesi, secondo cui la media mondiale è di 5mila passi, con l'Italia poco più su, a 5.500.

I ricercatori dell'università di Stanford hanno utilizzato i dati raccolti dalla app Azumio Argus, che analizza il numero di passi compiuti in base all'accelerometro presente negli smartphone e trasmette in forma anonima oltre a questo dato anche età, genere, peso e altezza dell'utilizzatore. In totale sono stati processati 68 milioni di giorni di registrazione da chi ha scaricato la app.

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Un test per scoprire la nostra vera età e combattere l'invecchiamento

 

 

Le potenzialità curative dell’Aloe: studi scientifici a confronto

L’Aloe vera è una pianta succulenta, perenne, autosterile, della famiglia delle Liliaceae che predilige i climi caldi e secchi. Le foglie dell’aloe contengono sostanze essenziali alla sopravvivenza della pianta nelle condizioni pedo-climatiche estreme dove cresce spontanea. La moltiplicazione dell’aloe avviene per seme o per divisione dei polloni che si formano alla base della pianta.

Proprietà:
La linfa è’ un alimento altamente nutritivo, stimola il metabolismo e la crescita cellulare ed è al massimo grado alcalinizzante.
Stimola il sistema immunitario, è emostatica, antipiretica naturale, dissolve e assorbe enzimaticamente le cellule morte o danneggiate, ostacola la crescita dei funghi, dei virus, dei batteri e stimola il processo rigenerativo.
Secondo uno dei più affermati nutrizionisti americani, il dottor Bruce Hedendal, dell’Hedendal Chiropratic and Nutrition Center, le potenzialità curative dell’Aloe vera derivano dalla ricchezza di mucopolisaccaridi fondamentali per l’organismo umano che si trovano in ogni cellula del nostro corpo, e siamo in grado di sintetizzarli nei primi dieci anni. In seguito dobbiamo assumerli con gli alimenti tra i quali l’Aloe vera è fonte più ricca.
Le foglie, che abbiano 3 anni di età o più, possono essere incise longitudinalmente per ricavare una densa linfa, ricchissima di sostanze nutritive, che sulle bruciature, sulle punture di insetto e sulle ferite ha un effetto calmante e rinfrescante, facilita la cicatrizzazione dei tessuti, aumenta la sintesi del collagene e la riproduzione cellulare.
Secondo il Dr. George W. Crile, di Cleveland, la clorofilla dell’Aloe vera è fortemente alcalina, al pari del miele, dell’erba di grano, della frutta e degli ortaggi crudi, tale da impedire la degenerazione delle cellule in una persona che libera il corpo dagli acidi con una dieta equilibrata tendenzialmente alcalina, che aumenta il consumo di acqua pura e che eviti i cibi che producono acido. Egli afferma che: “In generale, il cancro non si contrae e nemmeno si eredita. Ciò che si eredita sono le abitudini alimentari, ambientali e lo stile di vita. Questo può produrre il cancro”.

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martedì 11 luglio 2017

Il caffè allunga a vita, basta una tazzina al giorno

Due nuovi studi su Annals of Internal Medicine suggeriscono che il consumo di caffeina è associato a un minore rischio di mortalità


ROMA - Il caffè può allungare la vita. Lo sostengono due importanti studi pubblicati oggi in contemporanea su Annals of Internal Medicine. Uno di questi è il primo studio europeo su larga scala – oltre 520.000 sono i soggetti coinvolti, da 10 Paesi europei – sul rapporto tra assunzione di caffè e rischio di mortalità, ed è firmato da 48 ricercatori da tutto il mondo coordinati da Marc Gunter, epidemiologo dell’International Agency for Research on Cancer. Il secondo studio invece, con autrice principale Wendy Setiawan della University of Southern Califonia, ha investigato sull’associazione tra caffè e mortalità su una coorte multietnica di 185.000 afroamericani, nippoamericani, latinoamericani e caucasici. Trovando che i benefici del caffè sono simili per tutte le etnie, e ottenendo risultati numerici del tutto analoghi a quelli europei, tanto che i due studi si possono sintetizzare così:
  • Rispetto a chi non beve caffè, chi consuma una tazza di caffè (da 235 mL, la nostra tazzina è invece intorno ai 40 mL) al giorno ha un rischio inferiore del 12% di morte da tutte le cause (disturbi cardiaci, cancro, ictus, diabete, problemi respiratori e renali).
  • Va ancora meglio a chi consuma tre o più tazze: il rischio di mortalità, rispetto ai non bevitori, è più basso del 18%.
(...)

I benefici maggiori riportati dallo studio sono per l’apparato digerente (rispetto ai non bevitori di caffè, chi consuma più di tre tazze di caffè, se maschio, ha una mortalità inferiore del 59%  e, se donna, inferiore del 40% ). Oltre un terzo delle cause di morte per malattie del tratto digestivo considerate nello studio riguarda il fegato. «Per questo effetto c’è una spiegazione convincente. Chi consuma caffè ha un migliore profilo enzimatico del fegato: lo abbiamo visto analizzando i biomarker di una parte del campione, i 16.000 soggetti per cui quei dati erano disponibili» puntualizza Gunter. «Inoltre il consumo di caffè è associato anche a un migliore controllo del glucosio e un più basso tasso di infiammazione nell’organismo: infatti chi beve caffè ha valori inferiori di proteina C reattiva, che è un marcatore di infiammazione. Tutto ciò contribuisce a spiegare perché i bevitori di caffè hanno un rischio di morte inferiore».I benefici maggiori riportati dallo studio sono per l’apparato digerente (rispetto ai non bevitori di caffè, chi consuma più di tre tazze di caffè, se maschio, ha una mortalità inferiore del 59%  e, se donna, inferiore del 40% ). Oltre un terzo delle cause di morte per malattie del tratto digestivo considerate nello studio riguarda il fegato. «Per questo effetto c’è una spiegazione convincente. Chi consuma caffè ha un migliore profilo enzimatico del fegato: lo abbiamo visto analizzando i biomarker di una parte del campione, i 16.000 soggetti per cui quei dati erano disponibili» puntualizza Gunter. «Inoltre il consumo di caffè è associato anche a un migliore controllo del glucosio e un più basso tasso di infiammazione nell’organismo: infatti chi beve caffè ha valori inferiori di proteina C reattiva, che è un marcatore di infiammazione. Tutto ciò contribuisce a spiegare perché i bevitori di caffè hanno un rischio di morte inferiore».

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lunedì 10 luglio 2017

I 10 comandamenti per prevenire il cancro


Mangiando i cibi giusti ed evitando quelli sbagliati si sane abitudini può prevenire il cancro. Secondo l’AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, adottando abitudini sane si può evitare la comparsa di circa un caso di cancro su tre.
E allora perché non adottare uno stile di vita anti-cancro. Ci costa davvero poco. Di seguito riportiamo il cosiddetto “decalogo della salute”, una serie di regole che possono aiutarci nella prevenzione dei tumori.

Le 10 regole per prevenire il cancro

Si legge sul sito web dell’AIRC:

1. Mantenersi snelli per tutta la vita

Per conoscere se il proprio peso è in un intervallo accettabile è utile calcolare l’indice di massa corporea (BMI = peso in Kg diviso per l’altezza in metri elevata al quadrato: ad esempio una persona che pesa 70 kg ed è alta 1,74 ha un BMI = 70 / (1,74 x 1,74) = 23,1.), che dovrebbe rimanere verso il basso dell’intervallo considerato normale (fra 18,5 e 24,9 secondo l’Organizzazione mondiale della sanità).

2. Mantenersi fisicamente attivi tutti i giorni

In pratica è sufficiente un impegno fisico pari a una camminata veloce per almeno mezz’ora al giorno; man mano che ci si sentirà più in forma, però, sarà utile prolungare l’esercizio fisico fino ad un’ora o praticare uno sport o un lavoro più impegnativo. L’uso dell’auto per gli spostamenti e il tempo passato a guardare la televisione sono i principali fattori che favoriscono la sedentarietà nelle popolazioni urbane.

3. Limitare il consumo di alimenti ad alta densità calorica ed evitare il consumo di bevande zuccherate

Sono generalmente ad alta densità calorica i cibi industrialmente raffinati, precotti e preconfezionati, che contengono elevate quantità di zucchero e grassi, quali i cibi comunemente serviti nei fast food. Si noti la differenza fra “limitare” ed “evitare”. Se occasionalmente si può mangiare un cibo molto grasso o zuccherato, ma mai quotidianamente, l’uso di bevande gassate e zuccherate è invece da evitare, anche perché forniscono abbondanti calorie senza aumentare il senso di sazietà.

4. Basare la propria alimentazione prevalentemente su cibi di provenienza vegetale, con cereali non industrialmente raffinati e legumi in ogni pasto e un’ampia varietà di verdure non amidacee e di frutta

Sommando verdure e frutta sono raccomandate almeno cinque porzioni al giorno (per circa 600g); si noti fra le verdure non devono essere contate le patate.

5. Limitare il consumo di carni rosse ed evitare il consumo di carni conservate

Le carni rosse comprendono le carni ovine, suine e bovine, compreso il vitello. Non sono raccomandate, ma per chi è abituato a mangiarne si raccomanda di non superare i 500 grammi alla settimana. Si noti la differenza fra il termine di “limitare” (per le carni rosse) e di “evitare” (per le carni conservate, comprendenti ogni forma di carni in scatola, salumi, prosciutti, wurstel), per le quali non si può dire che vi sia un limite al di sotto del quale probabilmente non vi sia rischio.

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mercoledì 5 luglio 2017

Glutei e corsa: consigli per “lato B” più tonico

Il lato B è sicuramente una delle parti del corpo femminile che maggiormente attira gli sguardi maschili, ma è anche uno dei fasci muscolari che maggiormente incidono nella corsa. Per modellare i glutei si cercano mille soluzioni. Dalla palestra all’elettrostimolazione, dai massaggi drenanti alle diete drastiche, non tutte e non tutti però sanno che il running è uno dei modi migliori per “marmorizzare” questo importante distretto muscolare.
 
Durante la corsa, praticata anche a ritmo molto blando, i glutei svolgono diversi compiti: stabilizzano l’appoggio, sostengono l’equilibrio degli arti inferiori e del tronco, mantengono costante l’assetto del bacino. I glutei sono formati da tre diversi muscoli: il grande, il medio e il piccolo gluteo, per tonificare questi tre importanti muscoli non bastano due uscite di corsa settimanali ma è necessaria un’attività costante abbinata a una vita sana e una dieta regolare.
 
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lunedì 26 giugno 2017

Brutte notizie per il tuo cervello: le bibite gassate o dolcificate aumentano il rischio di ictus e demenza

Le bevande molto diffuse nei supermercati possono essere dannose per la nostra salute. Sia che queste bevande contengano zucchero sia che abbiano le versioni dietetiche come aspartame, acesulfame k, sciroppo di glucosio, fruttosio, ecc. Un recente studio dimostra che le bevande dolcificate aumentano il rischio di ictus e demenza. In altre parole, stanno letteralmente martellando il tuo cervello.

Avevamo già parlato dello zucchero come causa di Alzheimer e demenza e quindi di come tutte le bevande contenenti zucchero andassero evitate. Infatti una sola lattina di cola contiene una quantità esorbitante di zucchero disciolta!

Ora abbiamo dei risultati anche per le altre tipologie di bibite diffuse. I ricercatori dell’Università di Boston hanno reso noti i risultati dello studio: le persone che assumono bevande dietetiche (le cosiddette bibite “light”) sono quasi tre volte più a rischio di ictus e demenza.

Le Bevande dolcificate aumentano il rischio di ictus e demenza

I ricercatori hanno studiato le tendenze dei consumatori di bibite in un campione di quasi 3.000 adulti e hanno scoperto alcuni dati sorprendenti. Riferendosi a persone di età superiore ai 45 anni per lo studio dell’incidenza di ictus e a persone di più di 60 anni per quanto riguarda la demenza, hanno scoperto che l’assunzione regolare di bevande “light” quasi triplica il rischio di ictus e di demenza.
Tale rischio è valido anche dopo aver considerato altri fattori di rischio come l’obesità, la qualità della dieta, i livelli di esercizio fisico e il fumo.

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domenica 25 giugno 2017

Emergenza caldo in Italia: 10 città da bollino rosso e 10 consigli per proteggersi. Record a Ferrara

Temperature in rialzo in tutto il Paese. Il Ministero della Salute avverte: 'Massimo livello di rischio per tutta la popolazione'

L'Italia è nella morsa del caldo: il record è Ferrara, dove - secondo dati dell'Aeronautica militare - la temperatura percepita è di 49 gradi, anche se il termometro segna 37.
Seconda è Termoli, in Molise, dove la sensazione di calore è di 46 gradi, ma quelli effettivi sono 30. Terza è Capo Frasca in Sardegna, dove a fronte di 37 gradi reali se ne percepiscono 44. In 15 regioni, dal Piemonte alla Sicilia, ci sono località dove si boccheggia con temperature avvertite dalla popolazione, per effetto dell'umidità e dei venti, pari o superiori a 40 gradi.

Dieci consigli per proteggersi dal caldo 

Per 10 città italiane è previsto un 'weekend di fuoco' contrassegnato con il bollino rosso del ministero della Salute che indica un'emergenza caldo con il massimo livello di rischio per tutta la popolazione. Oggi  in particolare, l'allarme è scattato per Bologna, Bolzano, Brescia, Perugia e Torino, mentre domenica riguarderà Ancona, Campobasso, Firenze, Perugia e Pescara.

Sono inoltre 10 le città contrassegnate dal bollino arancione del ministero della Salute, che indica il rischio specifico per la fascia di popolazione più fragile. Per fronteggiare l'afa e il caldo, il ministero fornisce una serie di consigli, in primis quello di evitare l'esposizione diretta al sole nelle ore più calde (dalle 11 alle 18). Si suggerisce poi di evitare le zone trafficate per il rischio ozono, di non svolgere attività fisica intensa all'aperto e di utilizzare correttamente il condizionatore. L'alimentazione, poi, sempre secondo le indicazioni del ministero della Salute, deve essere leggera ed è necessario bere molti liquidi (moderando bevande gassate o zuccherate, tè e caffè). Attenzione, inoltre, alle eventuali terapie farmacologiche che potrebbero dover essere modificate. Infine importante è la giusta conservazione dei farmaci.

Come difendere dal caldo gli amici a 4 zampe

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venerdì 23 giugno 2017

Lo zucchero è onnipresente nel nostro cibo, nelle bevande e si nasconde addirittura in molti prodotti salati. E’ presente nel 60% dei prodotti del supermercato ma sempre più studi dimostrano che è estremamente dannoso per la salute. Questa presa di consapevolezza è avvenuta anche in Danièle Gerkens, giornalista francese, che ha deciso di trasformarla in un’avventura personale. Per un anno, ha deciso di vivere senza zucchero. I benefici fisici e psicologici che ha descritto nel suo libro “Zéro sucre : Mon année sans sucre ; Comment s’en libérer” sono davvero entusiasmanti e dovrebbero essere un incorraggiamento  fondamentale per tutti coloro che, pur conoscendo i danni dello zucchero, non riescono a smettere.

L’autrice infatti afferma che vivere senza zucchero non è una dieta ma uno stile di vita. Lo zucchero è un’invenzione moderna che per migliaia di anni della storia dell’essere umano è stato totalmente assente. Gli zuccheri naturali venivano assunti dalla frutta, dal miele e dalla fermentazione di alcuni cereali. Lo zucchero moderno in tutte le sue forme (incluso sciroppo di glucosio, sciroppo di fruttosio, ecc.) è invece un concentrato totalmente sbilanciato di zuccheri che il nostro corpo non sa e non può gestire.

Ma torniamo alla storia di Danièle Gerkens, giornalista francese della rivista ELLE, che ha deciso di rimanere senza zucchero e dopo un anno ha descritto il processo definendolo come una “esperienza magica”. Il risultato? Sei chili in meno, una pelle più luminosa e con meno rughe e benefici effetti non solo fisici ma anche psicologici.

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domenica 18 giugno 2017

L’acqua fa dimagrire. Ma bisogna berne tanta #lodicelascienza

Dimagrire bevendo tanto: ecco come bruciare più calorie grazie all'assunzione di una certa quantità di acqua al giorno

Che bere tanta acqua faccia bene alla salute del nostro organismo si sa dalla notte dei tempi. Ma berne tanta e spesso aiuterebbe anche a dimagrire. Diversi studi sostengono, infatti, che l’assunzione di una certa quantità d’acqua aiuta a bruciare più calorie. Questo perché andrebbe ad indurre la termogenesi, che favorisce la perdita di grasso corporeo.

Dimagrire bevendo: cosa dice la scienza

Stando ad una ricerca, l’aumento del metabolismo comincerebbe 10 minuti dopo aver bevuto. Il processo durerebbe circa 60 minuti, raggiungendo il culmine dopo 30-40, con la dispersione di circa 24 kcal.

Dopo aver bevuto mezzo litro d’acqua, il tasso metabolico di una persona adulta aumenterebbe del 24-30%. Un altro studio sulle donne in sovrappeso ha valutato gli effetti dell’assunzione di oltre 1 litro di acqua al giorno per un periodo di 12 mesi.

È emerso così che bevendo 1,5 litri di acqua al giorno, si potrebbe bruciare un extra di 17.400 calorie, per una perdita di grasso di oltre due chili. Dei risultati impressionanti, se si calcola che nessuna di loro ha dovuto modificare il suo stile di vita.

Monitorando le persone in sovrappeso che hanno bevuto 1-1,5 litri d’acqua ogni giorno per poche settimane si è notata una significativa riduzione del peso, dell’indice di massa corporea, del girovita e del grasso corporeo.

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I benefici dell’acqua: fitness, depurazione e massaggi

 

 

domenica 4 giugno 2017

Perché ingrassiamo? Ecco i 4 nemici da cui difenderci

Perennemente a dieta? Ecco come capire cosa ci fa davvero male tra ciò che mangiamo

 

Non mollare

Ci sono domande antiche come il tempo. Una di queste è proprio perché ingrassiamo e invecchiamo più rapidamente e ci sentiamo spesso stanchi? La lotta contro il peso forma a volte ci sembra essere una battaglia persa. Ma non dobbiamo scoraggiarci. Il motivo per cui accade ciò è che la nostra alimentazione non è sempre vantaggiosa.

Alle volte mangiamo “di tutto un po’” ma senza preoccuparci di inserire cibi positivi nel piatto e ridurre quelli svantaggiosi. Non solo. Ci sono periodi in cui siamo maggiormente dinamici e altri in cui lo siamo meno. Insomma, la risposta sta scritta nel nostro DNA. Di certo non possiamo modificare i nostri geni, ma senza dubbio possiamo modificare la loro espressione. Come? Alimentazione e attività fisica sono due preziosi strumenti. Scopriamo come utilizzarli.
I cambiamenti della nostra alimentazione sono stati numerosi. In particolare però quattro di essi sono stati fondamentali. Nelle prossime schede, scopriamo quali.
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Oh no! E’ arrivato il primo caldo di stagione: difenditi così

 

 

giovedì 1 giugno 2017

Glifosato. Tutte le donne incinte analizzate contengono l’erbicida cancerogeno


E’ inutile parlare di cura per autismo, cancro, malformazioni e malattie autoimmuni se non si comincia invece a parlare di vera prevenzione. Tutte le tossine a cui siamo giornalmente esposti sono reali, hanno un effetto biologico e non vengono espulse facilmente dagli organi emuntori depositandosi nei tessuti (ghiandole, organi, cervello) dove svolgono la loro azione nociva.
Un’analisi condotta proprio di recente in Italia ha dimostrato che il glifosato, il famoso erbicida molto discusso per la sua azione cancerogena e per il fatto che si ancora usato massivamente, minaccia tutti e non solo chi vive vicino ai campi agricoli. 14 donne incinte su 14 analizzate, ovvero tutte, sono risultate positive a questa sostanza tossica.

Quattordici donne in stato di gravidanza residenti a Roma, quindi lontano dai campi agricoli, hanno deciso volontariamente di partecipare all’iniziativa , lanciata dalla rivista Il Salvagente in collaborazione con l’associazione A Sud, con l’obiettivo di valutare la presenza di glifosato.

Le tracce di glifosato sono state riscontrate in tutte le future mamme con valori che vanno da 0,43 nanogrammi per millilitro di urina fino a 3,48 nanogrammi. I valori non possono essere interpretati dato che non esistono studi che dimostrato una soglia di sicurezza.

Da notare che questo è il glifosato presente nelle urine, che è solo una parte di quello ingerito e non tiene conto di quanto invece possa essersi depositato nei tessuti e quindi non filtrato dai reni. Inoltre poiché è stato dimostrato che le tossine possono attraversare la placenta, è davvero pericoloso l’effetto che queste sostanze possano avere sul feto con la sua vulnerabilità.

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domenica 28 maggio 2017

Il mare è un farmaco che cura almeno 16 malattie: lo dice la scienza

Una vacanza al mare può rappresentare una vera e propria cura per molte malattie

Gettate tutti i medicinali e partite per una vacanza al mare. Grazie alla salsedine, allo iodio, all’aria salsoiodica, il mare può rappresentare una vera e propria cura per molte malattie.

A trarre beneficio da un soggiorno in riva al mare, oltre agli effetti piscologici, sono almeno 16 malattie, dalle allergie respiratorie alle anemie, dall’artrosi alla depressione, ma anche distorsioni, fratture, ipotiroidismo, malattie ginecologiche, reumatiche, psoriasi e rachitismo.

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sabato 27 maggio 2017

Quando le ossa scrocchiano

Muovendo le caviglie o le spalle si può avvertire un crack: non sono le ossa a scrocchiare, ma le articolazioni. Il ruolo del liquido sinoviale. Le diverse teorie sui motivi dello scrocchio articolare

Questo è un articolo per tutte quelle persone che piegandosi sulle ginocchia, muovendo le caviglie o le spalle sentono quel tipico "crack" o scrocchio articolare che può preoccupare qualcuno o divertire invece qualcun altro, magari tentando di emulare le gesta di Bruce Lee o Ken Shiro facendo scricchiolare collo e mani.

Le articolazioni

Prima di tutto bisogna chiarire che quando si sente il rumorino tipico non sono le ossa a scricchiolare bensì le articolazioni. Queste non sono altro che dispositivi giunzionali che mettono in comunicazione due o più ossa consentendo movimenti più o meno ampi. Esistono diversi tipi di articolazioni, più o meno mobili (diartrosi, sinartrosi, ecc.), costituite da tessuto connettivo diverso (tessuto fibroso, cartilagine ialina, ecc.). La cartilagine rappresenta una sorta di cuscinetto che ammortizza il movimento articolare, impedendo alle ossa di venire a contatto. Le articolazioni si trovano contenute in una capsula articolare che protegge e mantiene in situ tutto il complesso articolare.

L' interno della capsula articolare è tappezzata da un particolare strato di tessuto connettivo e vascolarizzato, cioè irrorato dal sangue, chiamato membrana sinoviale. Questa membrana produce, per filtrazione del plasma, un liquido, chiamato liquido sinoviale, che riempie la cavità articolare. Tale liquido ha azione lubrificante sui capi articolari, proteggendoli da usura e deterioramento. Il liquido sinoviale ha inoltre azione nutritiva sulle cartilagini.

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giovedì 25 maggio 2017

Il succo che scioglie reumatismi, dolori muscolari e molto altro

Riesce a rompere i cristalli di acido ossalico presenti nei reni e nel sistema muscolare sciogliendo i reumatismi e rafforzando i muscoli grazie al potassio e all’azione antinfiammatoria. Ideale per chi ha problemi alla prostata e al cuore, la sua azione depurativa è conosciuta fin dall’antichità da romani, greci ed egizi.
Sto parlando degli asparagi, che dovrebbero essere consumati di più sia cotti (come contorno o nel famoso risotto) che crudi. Per consumarli crudi l’ideale è estrarne il succo tramite l’estrattore o centrifuga, o in mancanza, frullarli con un po d’acqua. Siccome sono molto ricchi di nutrienti è meglio non esagerare nelle quantità e il succo va consumato lontano dai pasti principali.

Asparagi e apparato uro-genitale

I Greci ritenevano che gli asparagi fossero un alimento afrodisiaco per chiunque ne facesse un uso regolare. Napoleone III li reputava indispensabili durante le sue cene private. Luigi XIV, talmente tanto devoto al giardiniere che li coltivò tutto l’anno, gli fece erigere una statua in suo onore. Senza contare, poi, che anche un erborista inglese del 1600, Nicholas Culpepper, scrisse che gli asparagi “suscitano desiderio negli uomini e nelle donne”.
 
La motivazione? Gli asparagi sono una ricca fonte di potassio, fibre, vitamina B6, vitamina A, e C, acido folico e tiamina o vitamina B1. Le quantità di vitamina E contenute negli asparagi, inoltre, stimolano gli ormoni maschili, favorendo una vita sessuale sana e una maggiore virilità.
Gli asparagi sono ottimi per la cistite e in generale per tutto il sistema urinario. Infatti contengono alti livelli di asparagine che aiutano a prevenire le infezioni del tratto urinario. “Quando le donne non urinano abbastanza, possono ottenere una infezione del tratto urinario” – spiega Keri Gans autore di The Small Change Diet – “È possibile che una dieta ricca di asparagi possa impedire che queste infezioni dolorose si sviluppino, poiché andare in bagno più spesso può aiutare a spostare i batteri cattivi fuori dal tratto urinario.”

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lunedì 22 maggio 2017

Olio Palma, merendine e snack 'senza' non sempre e' meglio

Campagne Liberali, analisi comparativa tra 25 prodotti di marca

ROMA - Non è vero che dove c'è olio di palma ci sono sempre più grassi saturi. A rivelarlo è l'ultimo studio realizzato dalla piattaforma Campagne Liberali, che ha testato la composizione di 25 prodotti di grandi marche destinati sopratutto a bambini e adolescenti, snack e merendine venduti sui principali scaffali della Gdo, che hanno eliminato l'olio di palma dopo le pressioni mediatiche portate avanti da organizzazioni non governative e attivisti, sostituendolo con altri ingredienti. Analizzando le etichette e confrontando le tabelle nutrizionali e la lista degli ingredienti, in particolare i grassi saturi e la tipologia di oli e grassi impiegati, lo studio mette in evidenza che in molti di questi prodotti di marca la percentuale di grassi saturi è comunque superiore o simile rispetto ad altri prodotti analoghi che lo utilizzano. In un caso specifico, secondo la ricerca, a fronte della sostituzione dell'olio di palma con altri oli vegetali, la presenza di grassi saturi è addirittura aumentata di 5 grammi rispetto alla precedente composizione del medesimo prodotto.

Obiettivo dello studio ''è aprire una riflessione sulle confezioni dei prodotti alimentari che riportano diciture apparentemente salutistiche, come il 'senza olio di palma', spesso fuorvianti per il consumatore''. ''L'assenza di olio di palma, sottolinea la ricerca, ben evidenziata sulle confezioni e nell'ambito di diverse campagne di comunicazione, è stata associata erroneamente a una salubrità maggiore dei prodotti''.

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lunedì 15 maggio 2017

Banana e Cannella: infuso naturale per prevenire l’insonnia e dormire meglio.

Hai difficoltà a dormire alla notte? A volte può succedere, soprattutto quando si vivono dei periodi di forte stress, agitazione e tensione, di avere difficoltà ad addormentarsi o spesso ci si sveglia durante la notte e non si riesce più a prendere sonno. Lo stress, le luci dell’ambiente dove dormiamo e le frequenze elettromagnetiche dei telefoni cellulari, computer e altri dispositivi elettronici svolgono un ruolo cruciale nel condizionamento del nostro tipo di riposo e possono influenzare il nostro sistema nervoso e i nostri ormoni che, di conseguenza, influenzano la nostra qualità del sonno.

Le persone che hanno questo tipo di problema, molto spesso si rivolgono alla scelta più “semplice” e prendono un sonnifero o ricorrono ad altri rimedi erboristici naturali, ma il più delle volte senza avere una soluzione efficace. Si agisce sul problema a breve termine, ma nel lungo termine (soprattutto nel caso dei sonniferi chimici) si ostacola la salute del corpo e le sue naturali capacità.

I sonniferi hanno molti effetti collaterali, tra i quali:

Il sonno è estremamente importante per il nostro corpo, sotto tutti i punti di vista: fisico, emotivo e psichico.
Quando si è privati del sonno, il corpo perde la sue capacità di agire, reagire e assolvere in modo ottimale a tutte le sue funzioni. Le tue abilità di pensiero cognitivo sono compromesse, hai un indebolimento delle tue capacità motorie, sei scarico energeticamente, e metti a repentaglio le tue condizioni di salute, rischiando di contrarre malattie come l’obesità, il diabete e il cancro.

Se vuoi abbandonare l’uso di sonniferi, con tutti i suoi effetti collaterali, o provare un nuovo rimedio per riuscire ad addormentarti e riposare bene durante la notte, puoi provare questo infuso naturale a base di banana e cannella.

Perché la Banana?

Le banane sono ricche di potassio e magnesio, ma ciò che la maggior parte della gente non sa è che la buccia delle banane ha una maggiore quantità di potassio e magnesio della banana in sé, ma ovviamente è sempre gettata nell’organico. Da oggi potrai utilizzarla per fare questa semplice ricetta.
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venerdì 12 maggio 2017

Più particelle di micro-plastiche in mare che stelle nella galassia. Contaminati oltre ai pesci, anche birra, miele e sale da cucina

Si stima che il 90 per cento degli uccelli marini abbia ingerito plastica
Una quantità sempre maggiore di plastica sta finendo nei nostri piatti. Non ce ne accorgiamo perché si tratta di particelle piccolissime, di dimensione comprese tra 1 nanometro e 5 millimetri, denominate “micro o nano-plastiche” e i cui effetti sulla salute umana adesso non sono quantificabili. Derivano da rifiuti e , attraverso diversi percorsi entrano nella catena alimentare arrivando fino al cibo. L’habitat privilegiato di questi minuscoli frammenti sono gli oceani, dove isole di detriti di plastica, alcuni grandi come la Francia, galleggiano in sospensione (leggi approfondimento sugli uccelli marini).

Queste particelle si trovano lì per svariate cause: gettati in mare come spazzatura o trasportati attraverso fogne o corsi d’acqua dove convergono scarichi privati e industriali inquinati. Una volta nel mare, i detriti degradano lentamente, soprattutto se esposti alla luce solare, creando miliardi di pezzi microscopici che i pesci e altri abitanti dell’ecosistema scambiano per cibo.


Le micro-plastiche hanno contaminato oltre ai pesci anche birra, miele e sale da cucina
Recenti studi hanno dimostrato l’ampia portata del fenomeno. Su 504 pesci prelevati dal Canale della Manica, 184 contenevano piccoli granelli di microplastiche. Altre ricerche su pesci pescati al largo della costa portoghese hanno rilevato che 17 su 26 specie avevano residui nel corpo. Fortunatamente non tutti i pezzettini ingoiati dai pesci arrivano sulle nostre tavole. In alcuni casi ristagnano nel tratto gastrointestinale , per cui sono eliminati quando il pesce viene eviscerato  prima di essere consumato (vedi articolo). Nel caso di piccoli pesci e dei molluschi, i tratti intestinali non vengono rimossi e le particelle alla fine finiscono così nello stomaco. Un  esempio di inquinamento da microplastiche  trattato in recenti studi, riguarda le “micro-perle” di dimensione inferiore ai 5 millimetri, utilizzate in prodotti cosmetici (gel doccia e trattamenti viso) che veicolate dagli scarichi domestici possono contaminare la fauna. Un’inchiesta condotta dal governo britannico stima che un piatto di ostriche può contenere fino a 50 unità.

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giovedì 11 maggio 2017

Tutti i valori di arsenico nelle acque minerali

L’arsenico è molto pericoloso per la salute dell’uomo perché  potenzialmente cancerogeno. Purtroppo alcune acque minerali in commercio ne presentano delle tracce. Vediamo l’elenco completo.


Di arsenico ne abbiamo parlato anche in precedenti articoli, recentemente per il rischio di intossicazione in Cina e un anno fa invece abbiamo trattato le problematiche legate alle zone del viterbese.

Quello dell’arsenico nelle acque minerali italiane è stato un tema molto caldo, a causa anche degli sforamenti dei limiti in molte città italiane. L’Unione Europea ha imposto un limite di 10 microgrammi per litro (valido sia per le acque minerali che per quelle destinate al consumo umano) sotto il quale le acque minerali possono considerarsi sicure sia per adulti che per neonati.

Perché l’arsenico è pericoloso

L’arsenico è classificato dall’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro come elemento cancerogeno certo di classe 1, e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche, e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute.


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Dr Mercola: “Ecco gli integratori naturali per il trattamento della depressione”

Sono 1 su 20 gli americani di età superiore ai 12 anni che combattono contro la depressione1 e un 11% della popolazione degli Stati Uniti di età superiore ai 12 anni è sotto antidepressivi2. Questo, nonostante le prove schiaccianti che dimostrano come gli antidepressivi non sono migliori rispetto al placebo in termini di efficacia. Come osservato in un articolo del 2014 sugli antidepressivi e l’effetto placebo, pubblicato sulla rivista Zeitschrift Fur Psychologie:3

“Si suppone che gli Antidepressivi lavorino correggendo uno squilibrio chimico, in particolare, la mancanza di serotonina nel cervello. Infatti, la loro presunta efficacia è la prova principale per la teoria dello squilibrio chimico.
Ma l’analisi dei dati pubblicati e dei dati non pubblicati, dati che sono stati nascosti da aziende farmaceutiche, rivela che la maggior parte (se non tutti) i benefici sono dovuti all’effetto placebo …
Anche la piccola differenza statistica tra antidepressivi e placebo può essere un effetto placebo potenziato, a causa del fatto che la maggior parte dei pazienti e dei medici nei suddetti studi hanno poi aperto il cieco con successo

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mercoledì 3 maggio 2017

Qual è il momento migliore della giornata per esporsi al sole e produrre più Vitamina D

Molti si chiedono qual è il momento migliore della giornata per esporsi al sole così da assorbire tutti i benefici della luce solare e produrre il maggiore quantitativo di Vitamina D. La risposta a questa domanda lascerà quasi tutti a bocca aperta dato che siamo stati abituati a pensare proprio l’opposto. Le recenti ricerche scientifiche vengono in nostro soccorso e spiegano chiaramente come stanno le cose sfatando i vecchi miti sull’esposizione al sole.

Esporsi al sole è il metodo naturale per produrre la vitamina D di cui il nostro corpo ha bisogno. Come ci saremmo accorti, la modernità ha spostato l’essere umano a passare il 99% del suo tempo in ambienti chiusi riparato dalla luce solare naturale. Questo sta portando a carenze gravissime nella popolazione con conseguenze che vanno dalla depressione al cancro all’Alzheimer.

Tuttavia è importante ricordare che i benefici della luce solare non riguardano esclusivamente la produzione della vitamina D dato che i raggi ultravioletti sulla pelle innescano molte razioni chimiche tra cui la produzione endogena di perossido di idrogeno, che potenzia l’attività dei linfociti T e il loro potere antiossidante; l’ossido nitrico che protegge il cuore e normalizza la pressione sanguigna; e migliora la funziona digestiva grazie alla serotonina.

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martedì 2 maggio 2017

Le virtù sconosciute degli asparagi

Gli asparagi disintossicano il corpo, migliorano le funzioni renali, sono ricchi di vitamine e sali minerali. Inoltre frenano la cellulite e allontanano la depressione

Bianchi, viola o verdi, gli asparagi sono i re della tavola di primavera

C'è chi preferisce gli asparagi bianchi, chi opta per gli asparagi violetti, chi per gli asparagi verdi. Si tratta di una differenza cromatica che si riflette sul sapore ma non sulle qualità nutrizionali degli asparagi, che rimangono le stesse e sono tante.

Le proprietà degli asparagi

Questi ortaggi sono davvero poco calorici - circa 25 calorie per 100 grammi - mentre hanno molta fibra, vitamina C (in un etto ce ne sono 25 mg, il che equivale a circa un terzo del fabbisogno di una persona adulta), carotenoidi (i precursori della vitamina A, che ha un'azione antiossidante e protettiva della pelle e delle mucose e stimola l'azione del fegato), vitamina B e sali minerali, tra i quali calcio, fosforo e potassio: mangiando 100 grammi di asparagi si assume circa il 75% della quantità quoidiana necessaria di acido folico, sostanza molto importante per la moltiplicazione delle cellule dell'organismo e per la sintesi di nuove proteine.

Ottimi diuretici, aiutano contro la cellulite

Gli asparagi sono molto depurativi e diuretici, se non ci sono controindicazioni vale la pena di approfittarne per aiutare e eliminare il ristagno di liquidi nei tessuti e quindi ridurre la cellulite. In generale migliorano le funzioni renali accelerando la diuresi e rimuovendo i sedimenti.

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venerdì 28 aprile 2017

Allarme riso: 1 pacco su 4 arriva dall’estero, ma non si vede


Al via la battaglia del riso: quello importato dal Sud est asiatico può contenere residui non salutari. Coldiretti denuncia: "Il riso d'importazione è meno sicuro e viene coltivato sfruttando la manodopera, anche minorile. Nelle etichette va riportata la provenienza"

Un pacco di riso su quattro è di provenienza estera, ma non si vede. Sulle confezioni manca l’indicazione del Paese d’origine. Il consumatore, senza questa informazione, non più sapere da dove arrivano i chicchi e non è messo in grado di fare scelte consapevoli. Nel piatto, assieme alle pietanze a base di Basmati o Jasmine, potrebbero finire impercettibili tracce di pesticidi e altri composti chimici che bene alla salute non fanno. A denunciarlo, durante un manifestazione di piazza organizzata a Roma, sono i dirigenti e i soci di Coldiretti, schierati compattamente nella “battaglia del riso”

Il ministro Martina annuncia: pronto un decreto ad hoc

L’attacco degli agricoltori italiani del comparto ha ottenuto un primo risultato. Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina,  annuncia: “Vogliamo introdurre l’obbligo di indicazione in etichetta dell’origine del riso. La chiediamo a livello europeo e siamo pronti per introdurre questo strumento in Italia. Il decreto per la sperimentazione, elaborato in accordo con il ministro dello Sviluppo economico, è pronto”.

“Nel riso d’importazione residui non salutari”

“Il riso coltivato nel nostro Paese – garantisce Rolando Manfredini, responsabile dell’area sicurezza alimentare dell’associazione di categoria – è sicuro e garantito, perché le regole cui attenersi esistono e vengono rispettate. I controlli sono puntuali e frequenti. La controprova della bontà del prodotto italiano? Per il nostro riso non ci sono state segnalazioni al sistema europeo di allerta. Nel Sud est asiatico le cose vanno diversamente. Le importazioni extracomunitarie hanno innescato 11 allerte sanitarie da contaminazione. Nelle partite ‘fuorilegge’ - continua il rappresentante di Coldiretti -  è stata riscontrata la presenza irregolare di residui antiparassitari, di aflatossine cancerogene o altre tossine oltre i limiti, infestazioni da insetti, livelli fuori norma di metalli pesanti o la presenza di Ogm proibiti in Italia e in Europa”.

 

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giovedì 20 aprile 2017

Fragole possibile arma in più contro il tumore al seno

Test su topi, estratto dei frutti blocca diffusione

ROMA - Le fragole potrebbero essere un'arma in più contro il tumore al seno. Per il momento sono stati fatti dei test sui topi, non è possibile applicare in maniera diretta i risultati all'uomo, ma gli esiti sono interessanti. Uno studio italiano, di ricercatori dell'Università Politecnica delle Marche, in collaborazione con altri dell'America Latina e spagnoli, pubblicato su Scientific Reports, ha infatti evidenziato che con un estratto di questi frutti si può bloccare la diffusione del tumore. I test sono stati svolti in vitro e in vivo, sulle cellule e sugli animali.

    "Abbiamo mostrato per la prima volta che l'estratto di fragole, ricco di composti fenolici, inibisce la proliferazione delle cellule del tumore al seno in modelli in vitro e in vivo", spiega Maurizio Battino, coautore dell'articolo. Per gli esperimenti in vitro è stata utilizzata una linea di cellule tumorali altamente aggressive e invasive, trattate con concentrazioni diverse (tra 0,5 e 5 mg/ml)di estratto della varietà Alba di fragola, per 24, 48 e 72 ore. Ne è emersa una diminuita vitalità cellulare (dipendente dal dosaggio e dall'ora), che ha bloccato il ciclo che porta alla divisione delle cellule e ne ha inibito la migrazione. È stata osservata anche una ridotta espressione di geni coinvolti nelle metastasi.

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mercoledì 19 aprile 2017

Latte, in vigore da oggi le nuove regole per le etichette

Martina, auspichiamo che sperimentazione diventi europea

Coldiretti, 2 buste su 3 già in regola con etichetta © ANSA/Ansa

ROMA - L'etichetta d'origine obbligatoria da oggi per latticini e formaggi "è un traguardo storico per il nostro Paese che ci consente di creare un nuovo rapporto tra produttori e consumatori. Siamo da sempre in prima linea nella costruzione di politiche di massima informazione e trasparenza nei confronti di chi acquista prodotti agroalimentari e questa scelta lo dimostra. Una sperimentazione che ora auspichiamo possa trasformarsi in uno standard europeo". E' quanto afferma in una nota il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina sottolineando che "i cittadini devono essere informati per poter scegliere consapevolmente cosa mettere a tavola. Questo vuol dire tutelare il Made in Italy, il lavoro dei nostri allevatori e fa crescere una vera e propria cultura del cibo. La nostra battaglia in Europa quindi non finisce qui. Andiamo avanti collaborando ancora con la Commissione per rafforzare sempre più gli strumenti a disposizione e affermare così un modello distintivo di qualità ed eccellenza". 

Le nuove regole per le etichette riguardano l'origine del latte e dei derivati e si applicano quindi al "latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale". Le diciture utilizzate sulle confezioni "in modo chiaro, visibile e facilmente leggibile", spiega il ministero, saranno: "Paese di mungitura", "Paese di condizionamento o trasformazione" del latte, e, se si tratta di un prodotto totalmente italiano, "Origine del latte: Italia". A seconda dei casi, sarà anche indicato se il latte è stato munto, condizionato o trasformato in "Paesi Ue", oppure in "Paese non Ue". Da questi obblighi, ricorda infine il ministero delle Politiche agricole, "sono esclusi solo i prodotti Dop e Igp che hanno già disciplinari relativi all'origine e il latte fresco già tracciato".

 

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martedì 18 aprile 2017

«Vorrei dare gratis a tutti il mio test anti-cancro»

di Stefano Montefiori
L’oncologa Patrizia Paterlini-Bréchot ha sviluppato a partire dalle scoperte di un collega un test che trova le cellule cancerose nel sangue: costa 486 euro ma non è rimborsabile

«Uccidere il cancro», più che sconfiggerlo. È un titolo appassionato. Non c’è il distacco che potremmo supporre in una scienziata che da anni vive in laboratorio tra provette e centrifughe, la questione è — anche — personale. «Uccidere il cancro» (Mondadori) è il libro della grande oncologa italiana trapiantata in Francia Patrizia Paterlini-Bréchot, docente di biologia cellulare e molecolare all’Università Paris-Descartes. La incontriamo nel suo ufficio, vicino alla «fotocopiatrice», come lei chiama scherzando il macchinario messo a punto dalla sua équipe. Una specie di scatolone viola che permette di individuare le primissime cellule tumorali nel sangue, quando ancora non hanno formato una massa riscontrabile dalle radiografie o dalla risonanza magnetica, e quando dunque non ci sono ancora metastasi. Basta, basterebbe un normale prelievo del sangue per battere il cancro sul tempo. Nata a Reggio Emilia, Patrizia Paterlini si laurea a Modena. Segue i corsi dell’«Infallibile Maestro», come lei chiama nel libro il professor Mario Coppo, e un giorno in corsia incontra il suo «paziente zero». 

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venerdì 14 aprile 2017

Cibi contaminati più pericolosi: la top ten

Un'alimentazione corretta è la prima regola per restare sani. Non solo bisogna seguire una dieta equilibrata evitando grassi e zuccheri in eccesso, ma bisogna portare in tavola cibi di qualità. Dunque diffidate degli alimenti di cui non conoscete la provenienza, potrebbero nascondere brutte sorprese. In tal senso, la black list stilata da Coldiretti sulla base delle analisi dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) potrebbe essere di aiuto per evitare quei prodotti che sono altamente a rischio per la presenza di residui chimici, di micotossine, additivi e coloranti fuori legge

Nella black list stilata da Coldiretti il prezzemolo del Vietnam si trova al secondo posto con il 78% di irregolarità trovate a causa della presenza di sostanze come Chlorpyrifos, Profenofos, Hexaconazole, Phentoate, Flubendiamide. Tutti pesticidi 
Il basilico dell'India è al terzo posto tra gli alimenti più contaminati. Nel 60% dei casi controllati è stato rilevato il Carbendazim, fungicida vietato in Italia perché considerato cancerogeno
Molto pericoloso anche il melograno proveniente dall'Egitto: un prodotto su tre è contaminato da agenti chimici

Nella classifica dei cibi più contaminati le fragole provenienti dall'Egitto si trovano al quinto posto. Contaminato l'11% del prodotto
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mercoledì 12 aprile 2017

Dimagrire, sgonfiarsi e rafforzarsi con la dieta del pompelmo

Il pompelmo è utile per perdere peso e avere un effetto drenante

Dimagrire, sgonfiarsi e aumentare le difese immunitarie. Questi i tre motivi principali per fare la dieta del pompelmo. Frutto delle meraviglie, racchiude in sè numerose qualità. Vediamo quali.
Prima di tutto, contiene molta vitamina C e questo contribuisce a innalzare le difese immunitarie, utile soprattutto nei mesi freddi. Inoltre, è un ottimo drenante e quindi aiuta a combattere la cellulite e rafforza reni e fegato con la sua funzione diuretica e depurativa. E’ ottimo anche per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, grazie alla pectina in esso contenuta e ha benefici effetti antiossidanti grazie alla presenza di licopene, testimoniata dalle tonalità rosa e rosse.

Il pompelmo è indicato nelle diete, per il suo basso indice glicemico che aiuta a bruciare i grassi e permette di combattere e curare l’obesità. Infatti svolge un’azione fondamentale, agendo sui centri di sazietà: una volta terminato un pasto, il pompelmo permette di fermare il senso della fame e impedisce di continuare a cercare cibo o qualsiasi altro deleterio spuntino fuori orario. Insomma, più che una vera e propria perdita di peso, una dieta a base di pompelmo induce una netta riduzione della circonferenza vita. Il pompelmo agisce anche contro l’ipertensione e il diabete, grazie a due sottogruppi di flavonoidi, conosciuti con il nome di esperetina e naringenina, efficaci anche per prevenire la formazione di placche arterosclerotiche. E’ inoltre una sua caratteristica quella di regolare il transito intestinale, svolgendo anche un’azione farmacologica grazie alla fenilalanina, il principio attivo più importante, poiché agisce anche come un antibiotico naturale.
La dieta del pompelmo può essere effettuata in diversi modi, a seconda che l’obiettivo sia pedere peso o ottenere un’azione drenante. In ogni caso, è consigliabile valutare con il proprio medico l’intenzione di seguire una dieta a base di pompelmo.
Dieta drenante
Assumere, nell’arco della giornata, una spremuta a base di succo di 2/3 pompelmi diluiti in un litro e mezzo di acqua. Stimolerà la diuresi e aiuterà a sgonfiare, con effetti benefici anche sullo smaltimento della cellulite.

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Ecco cosa accade se tirate l’anulare con il pollice per alcuni secondi

Se siete degli amanti dello yoga, sicuramente conoscerete già alcuni esercizi di questa incredibile disciplina. Anche chi non lo ama particolarmente, dopo aver letto questo articolo, potrebbe cambiare idea. Lo yoga, riserva una parte completamente dedicata alle mani, nel mudra.

Le mani hanno un’enorme quantità di terminazioni nervose presenti nelle dita che se premute, in un certo modo, aiutano a connettersi i canali che permettono il flusso di energia nel corpo. Semplicemente piegando il pollice sull’anulare, come mostrato dall’immagine di copertina, possiamo ridurre il nostro colesterolo e i grassi perché accelera il nostro metabolismo!

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lunedì 10 aprile 2017

Sintomi e Rimedi per il Sistema Linfatico pigro e intasato


Il sistema linfatico è un sistema circolatorio vitale basato su una complessa rete di nodi, dotti e ghiandole come il timo, la milza e le tonsille. E’ un sistema pieno di liquido, necessario per
  • lavare e pulire le nostre cellule
  • eliminare gli scarti cellulari
  • trasportare il sistema immunitario dove c’è bisogno
  • drena le endotossine e i virus e cellule morte verso gli organi escretori affinché vengano espulsi dal corpo
  • provvede anche a tutte le tossine che vengono da fonti esterne (cibo sbagliato, farmaci e inquinamento ambientale)
Il sistema linfatico è importante anche per purificare il sangue, attraverso la più grande massa di tessuto linfatico presente nel corpo: la milza; essa è specializzata nel distruggere i globuli rossi logori e nella gestione del delicato equilibrio tra i globuli rossi e quelli bianchi. Il rinnovamento del sangue si gioca infatti tra la milza e il cuore.
Se fino a oggi l’attenzione della medicina era stata catturata dal sistema vascolare del sangue, oggi sempre più studi mostrano quanto sia importante un sistema linfatico sano per prevenire le malattie e soprattutto per guarire.

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venerdì 7 aprile 2017

Mega-analisi conferma, con aspirina meno rischi morte per tumore

Mega-analisi conferma, con aspirina meno rischi morte per tumore

 

Forte conferma dei benefici dell'uso regolare di basse dosi di aspirina per chi ha o ha avuto un tumore: l'assunzione di acido acetilsalicilico quotidiana diminuirebbe in generale i pericoli di morte per tumore dell'11% per gli uomini e del 7% per le donne.


    Yin Cao, del Massachusetts General Hospital e dell' Harvard Medical School, ha presentato i risultati della sua analisi alla conferenza dell'American Association for Cancer: lo studio si e' basato sull'analisi dei dati relativi alle 86.000 partecipanti al famoso 'Nurses Health Study' condotto tra 1980 e il 2012 e a quelli riguardanti 43.000 uomini di una ricerca collegata.

Durante i 32 anni esaminati, il rischio generale di morte per cancro e' risultato come detto del 7% in meno per le donne e dell'11% in meno per gli uomini che usavano la mini-aspirina.

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mercoledì 5 aprile 2017

Come scegliere la passata di pomodoro

Come dire di no a un classico piatto di pasta al sugo? Certo, fatto di pomodori freschi è tutta un'altra storia, ma scegliendo la passata di pomodoro giusta, non sarai deluso dal risultato. Ecco come scegliere il prodotto giusto e i risultati del nostro test fatto su 24 passate.

La passata di pomodoro è un prodotto che permette di preparare velocemente la classica pasta al sugo, indiscutibile piatto della nostra tradizione culinaria. Per alcuni è un sacrilegio non usare il pomodoro fresco, ma la passata, soprattutto se comprata con attenzione, può essere una valida alternativa.

Abbiamo portato in laboratorio 24 prodotti, per capire quale fosse la migliore.

Che cos'è 

La passata appartiene alla categoria delle conserve vegetali: si tratta cioè di un prodotto confezionato che ha subito un trattamento termico che permette che si mantenga nel tempo stabile a temperatura ambiente.

Come si produce?

Secondo quanto indicato dalla normativa vigente, la passata di pomodoro può essere prodotta solo direttamente da pomodoro fresco, sano e maturo che viene spremuto (con o senza separazione delle bucce e dei semi) e da cui viene poi eliminata parte dell’acqua naturalmente presente tramite evaporazione. La legge parla chiaro: per produrre la passata è vietato l'utilizzo di concentrato di pomodoro, diluito con acqua. Al di là del pomodoro, gli unici ingredienti che si possono utilizzare sono: sale, correttore di acidità (acido citrico) e piante aromatiche (estratti, spezie, erbe), ma sempre a discrezione del produttore. Nella maggior parte delle passate in commercio troverai indicato nella lista degli ingredienti presenti in etichetta: pomodoro, sale.


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domenica 2 aprile 2017

Kiwi: ecco perché dovremmo mangiarne uno al giorno

I benefici dei kiwi sono numerosi: questi piccoli frutti verdi apportano all'organismo vitamine C ed E, magnesio, potassio, serotonina, luteina e fibre

I benefici del kiwi sono molteplici. Questo delizioso frutto è infatti piccolo, ma ricco di vantaggi per la salute dell’uomo. Innanzitutto i kiwi sono una fonte eccezionale di vitamine C ed E. Due kiwi contengono in media il 230% della dose giornaliera raccomandata di vitamina C, ovvero quasi il doppio della quantità che si rinviene in un’arancia. La vitamina C è essenziale per l’organismo in quanto contribuisce a rafforzare il sistema immunitario, a sconfiggere lo stress, a rallentare il processo di invecchiamento, a guarire le ferite cutanee, ad assorbire il ferro ed a promuovere la salute delle ossa, dei vasi sanguigni e dei denti.

La vitamina E è, invece, una miniera di antiossidanti che aiutano a ridurre il colesterolo e ad aumentare le difese immunitarie. I kiwi contengono poi un ormone chiamato serotonina, collegato con le funzioni digestive e cardiovascolari, che favorisce l’apprendimento, aiuta la memoria, regola l’appetito, giova al mantenimento del corretto ritmo sonno-veglia ed è un alleato del buonumore. Tra gli altri benefici del kiwi si annovera la presenza di magnesio e potassio. Il frutto contiene 30 mg di magnesio, minerale essenziale per la funzionalità dei nervi e dei muscoli e per l’energia. 

Il kiwi è inoltre uno degli alimenti più ricchi di potassio; si tratta di un minerale che aiuta a gestire la pressione del sangue ed a diminuire il rischio di calcoli renali, osteoporosi ed ictus. Un ulteriore beneficio del kiwi riguarda la respirazione: un adulto medio compie più di 20mila respiri al giorno, un lavoro enorme per il sistema respiratorio. La ricerca indica che i kiwi possono aiutare ad alleggerire il carico sui polmoni, abbassando il rischio di dispnea e tosse notturna. E non è tutto. Questo piccolo frutto verde aiuta, infatti, a prevenire la cecità dovuta all’età.

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sabato 1 aprile 2017

Tapioca. 11 Benefici, Proprietà, Usi e Controindicazioni

La Tapioca è naturalmente priva di glutine e apporta numerosi benefici alla salute specialmente in presenza di intestino infiammato e colon irritabile, colite, sindrome metabolica, prevenendo anche osteoporosi ed Alzheimer. Può essere aggiunta a tutti i nostri piatti dato che ha la capacità di rendere molto più digeribili gli alimenti che accompagna.

La Tapioca, il cui nome scientifico è Manihot esculenta è conosciuta anche come cassava, manioca o yuca. La Tapioca si ricava dal tubero della pianta di Manihot esculentan (in breve chiamata Manioca) e assomigliano a grandi patate che possono arrivare a pesare diversi chili.
La Manioca è un arbusto antichissimo, resistente e può raggiungere allo stato selvatico un’altezza di 4-5 metri. E’ una pianta perenne, solitamente coltivata in climi tropicali, di origine sudamericana (nord-est del Brasile) ed oggi viene coltivata anche in vaste zone dell’Africa, dell’Asia e nelle aree meridionali degli Stati Uniti.

Rispetto a molte altre colture, la manioca richiede una bassa quantità di energia per la sua coltivazione e produce una quantità elevata di parte commestibile per pianta, rendendola così una delle coltivazioni più sostenibili e preziose del pianeta.

Il tubero della Tapioca ha una scorza dura ma all’interno racchiude una polpa bianca molto preziosa da cui viene ricavata la farina (fecola) o le perle da usare in cucina per la preparazione di diversi piatti. Viene effettuato un processo di essiccazione e impastamento a più livelli fino ad ottenere una farina grezza composta da granelli di forma irregolare simili a delle piccole perle bianche che è la Tapioca.

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venerdì 31 marzo 2017

Dormire nudi fa davvero bene, lo sapete? Ecco 9 benefici (seri), che vi convinceranno ad andare a letto senza nulla

Non solo ci si sente più liberi, dormire nudi fa anche dimagrire!

 

Cos'è la Sugar tax, l'imposta sulle bibite zuccherate

La tassa, che doveva entrare in vigore il primo luglio 2024 con un emendamento presentato nel decreto Superbonus, ha scatenato il dibattito ...