martedì 10 maggio 2022

Così l’Italia ha fornito a Putin il virus del Covid per il grande affare del vaccino Sputnik

 

  • A marzo 2020, i ricercatori italiani dell’Istituto Spallanzani hanno consegnato il coronavirus vivo, che erano riusciti ad isolare e mettere in coltura tra i primi al mondo, agli scienziati russi, che così hanno potuto sviluppare i due vaccini sovietici di stato - Sputnik V e EpiVacCorona.
  • In quei giorni, a inizio pandemia, isolare il virus in coltura significava avere a disposizione un materiale biologico preziosissimo a cui ambivano tutti i laboratori di ricerca pubblici e privati del pianeta. Chi aveva il virus in coltura poteva sviluppare un vaccino.
  • Fino a quel momento, solo tre altri laboratori – uno cinese, uno statunitense e uno inglese – erano riusciti a farlo. In sostanza, gli scienziati dello Spallanzani possedevano una vera e propria miniera d’oro.

Nessun commento:

Vivere più sani e più a lungo con una proteina: cos'è Klotho

Tende a diminuire con l'avanzare dell'età e sembra essere correlata all’invecchiamento cellulare Nel pantheon greco,  Klotho  era la...