mercoledì 22 dicembre 2021

Raddoppiati in una settimana i ricoveri Covid dei bambini: in ospedale solo non vaccinati

La percentuale di ricoveri pediatrici per Covid è raddoppiata, aumentando del 96% rispetto alla settimana scorsa. Secondo la Fiaso si tratta di tutti bambini non vaccinati, e tra i piccoli pazienti la metà ha genitori non vaccinati.


Con la crescita dei contagi e la diffusione della variante Omicron aumenta anche la pressione sulle strutture ospedaliere. A rivelarlo il report condotto dalla Fiaso in 21 strutture sanitarie su un totale di 1.301 pazienti: nei reparti ordinari i pazienti non vaccinati ammontano al 53% ma nell'ultima settimana si è assistito all'aumento del 16,7% dei No Vax contro una riduzione del 2% di coloro che invece hanno completato almeno il ciclo di vaccinazione primario. L'analisi della Federazione italiana delle aziende sanitarie ed ospedaliere conferma il trend di crescita delle ospedalizzazioni pari al 7%. Netta la differenza di età fra vaccinati e non: i primi hanno in media 73 anni mentre i secondi 63 anni, ovvero 10 anni in meno. Superiori anche le comorbidità fra i vaccinati (73%), fra i non vaccinati, invece, il 50% dei ricoverati non soffriva di patologie pregresse.

Aumentati del 96% i bambini ricoverati

Cattive notizie anche sul fronte dell'infanzia. La percentuale di ricoveri pediatrici per Covid è infatti raddoppiata, aumentando del 96% rispetto alla settimana scorsa. Secondo la Fiaso si tratta di tutti bambini non vaccinati, e tra i piccoli pazienti la metà ha genitori non vaccinati. La rilevazione è stata effettuata il 21 dicembre e riguarda in tutto 21 strutture sanitarie ospedaliere e 4 ospedali pediatrici. "Siamo di fronte a due epidemie: una che corre e riguarda i no vax che finiscono in rianimazione e sviluppano forme gravi della malattia da Covid; una più lenta che coinvolge i vaccinati, per lo più persone di età avanzata e con gravi patologie pregresse, e che non hanno ancora fatto la terza dose – commenta il Presidente Fiaso Giovanni Migliore -.  Questo evidenzia ancora di più l’importanza della vaccinazione nella protezione dalla malattia e in particolare l’anticipazione della terza dose per i fragili.

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