I vaccini Pfizer e Moderna a mRNA sono frutto di decenni di ricerca, sviluppo e sicuri. Il Prof. Burioni spiega perché sono sicuri e non dobbiamo temere presunti effetti a lungo termine.
Le ragioni citate più di frequente da chi ha scelto di non vaccinarsi per il Covid-19 sono la rapidità con cui i nuovi vaccini sono stati approvati, e quindi si sottintende i ridotti standard di qualità e sicurezza del processo, e la paura di effetti a lungo termine, ovvero di conseguenze per la propria salute, anche gravi, che potrebbero emergere ad anni di distanza.
Eppure, dopo un anno di somministrazioni e quasi 3 miliardi di persone vaccinate in dose completa, molte da più di 10 mesi, i vaccini per Covid-19 risultano tra i più efficaci e sicuri mai realizzati: secondo gli ultimi dati dell'Istituto Superiore di Sanità, la protezione che conferiscono dalla malattia grave supera il 90% e gli effetti collaterali sono rarissimi.
Se davvero la tecnologia di questi vaccini è così recente e il processo di sviluppo frettoloso come si sente dire, com’è stato possibile raggiungere un risultato simile? E chi ci assicura che non si manifesteranno effetti collaterali a distanza di anni?
In realtà, il successo dei vaccini per Covid-19 è tutt’altro che un colpo di fortuna: le tecnologie impiegate sono frutto di decenni di ricerca, anche clinica. E, d’altro canto, non c’è ragione di temere effetti collaterali a scoppio ritardato: un fenomeno mai accaduto nella storia dei vaccini, e per una buona ragione.
Cerchiamo di capire perché insieme al prof. Roberto Burioni, ordinario di Virologia e Microbiologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
L’evidenza storica sulla sicurezza a lungo termine dei vaccini
“Dobbiamo innanzitutto partire dall’evidenza storica, che è incontrovertibile: i vaccini sono i più sicuri tra tutti i tipi di farmaci.
Questo è vero anche per gli effetti avversi che compaiono entro poche ore, giorni o settimane dalla somministrazione, ma è ancora più impressionante quando guardiamo gli effetti a lungo termine - spiega il prof. Burioni -.
Non esistono, infatti, casi di vaccini che abbiano avuto effetti indesiderati comparsi più tardi di 8 settimane dopo la somministrazione. Anzi, in genere si manifestano, pur nella loro rarità, entro poche ore o giorni.”
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