sabato 28 aprile 2018

Endometriosi, i componenti della plastica tra le cause scatenanti

Patologia motivo separazione dal partner per una pazienre su 5

 

 Gli ftalati, prodotti chimici che vengono aggiunti alla materie plastiche per migliorarne la modellabilità, sono tra le cause scatenanti dell'endometriosi, malattia caratterizzata dalla presenza anomala del tessuto che riveste la parte interna dell'utero e anche di altri organi. L'argomento è tra quelli all'ordine del giorno al convegno mondiale della Società di endometriosi e disturbi ginecologici (Seud) in corso a Firenze.


    "L'endometriosi è legata agli ormoni della donna, e i contaminanti ambientali, come appunto gli ftalati, sono sostanze che hanno effetti ormonali" spiega Felice Petraglia, presidente del convegno, ordinario di ginecologia e ostetricia presso l'Università di Firenze e direttore del dipartimento materno infantile dell'Azienda ospedaliera di Careggi. "E' stato verificato - spiega sempre Petraglia - che nelle cisti ovariche dovute all'endometriosi c'è una concentrazione elevata di ftalati", che pertanto possono essere considerati "fattori scatenanti in persone predisposte alla malattia".

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venerdì 27 aprile 2018

Come seguire il programma green&detox in dieci giorni


Il programma green&detox in dieci giorni è un esperienza che trasformerà radicalmente il vostro stato di salute. Il programma in versione integrale prevede tre smoothie, spuntini vari, acqua e tisana depurativa per l’intera durata di dieci giorni. Questo regime garantirà il massimo dei risultati in termini di dimagrimento e di miglioramento dello stato di salute; il numero di chili che potete aspettarvi di perdere varia tra 4,5 e 7. Il programma in versione modificata prevede due smooothie al giorno (uno a colazione e uno a pranzo) più un pasto leggero per cena, spuntini vari, acqua e tisana depurativa. Il leggero pasto giornaliero può consistere in un’insalata mista, verdure saltate in padella con un filo d’olio…

Per tutti i dieci giorni sono vietati: zucchero bianco, carni, latte, formaggi, alcolici di qualsiasi tipo, caffè, bibite normali e “light”, cibi confezionati, fritti e carboidrati raffinati (pane bianco, pasta, dolciumi eccetera).

Il programma in versione integrale

Bevete gli smoothies verdi. Ogni giorno, bevete tre smoothie verdi: uno a colazione, uno a pranzo e uno a cena. In alternativa potete sorseggiarli nel corso della giornata via via che vi viene fame. E’ importante bere uno smoothie o sgranocchiare uno spuntino ogni tre-quattro ore, in modo da tenere il metabolismo sempre “su di giri”. Ciascuno smoothie dovrebbe contenere fra i 350 e i 450 ml di liquido.

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giovedì 26 aprile 2018

Fino a 17 pesticidi nello stesso tè. Neanche Lipton e Twinings si salvano


Fino a 17 pesticidi nella stessa bustina di tè. A scoprirlo è il magazine francese 60 millions de consommateurs che ha confrontato 26 marche vendute in Francia accertando che tutte, anche quelle bio, contengono pesticidi.

I peggiori e i migliori

Se per nove prodotti le tracce di pesticidi risultano “appena misurabili”, per quattro il risultato complessivo è stato “molto insufficiente”, contenendo residui molto importanti di pesticidi, anche sopra i limiti di legge. Nel té nero Dammann Frères sono stati trovate fino a 17 diverse tracce di pesticidi, ma tra i té neri, considerando tutti i tipi di materiali contaminanti, i peggiori sono stati ritenuti: l’Original earl grey della Twinings, il Rich earl grey Lipton e il Thè noir earl grey di Bio Village Repère (E.Leclerc). Nella categoria tè verde alla menta, invece, i giudizi complessivi si sono mantenuti tutti entro la soglia dell’”accettabile”. Qui Lipton si riscatta con uno dei migliori risultati con il prodotto thé verde alla menta, mentre tra i neri, il té bio Auchan noir Earl grey aromatisé ottiene un “molto buono” complessivo.

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lunedì 23 aprile 2018

Perchè viene la nausea: le cause scatenanti e le soluzioni più immediate



Angela Nanni

La nausea è una sensazione sgradevole che si avverte a livello di stomaco, gola e bocca spesso con aumento della salivazione e può accompagnarsi talvolta al vomito. Può comparire insieme con altri sintomi come sudorazione fredda, rallentamento del battito cardiaco, giramenti di testa e vertigine.

LE MOLTE POSSIBILI CAUSE DELLA NAUSEA
La nausea è un sintomo piuttosto comune, riferibile a diverse condizioni patologiche, di solito di natura gastrointestinale, ma non solo. Nausea e vomito, infatti, sono fra gli effetti collaterali della maggior parte dei farmaci, possono insorgere come conseguenza della labirintite, di artrosi, possono essere segni premonitori di infarto e ischemia, di un’intossicazione alimentare, di botulismo o anche conseguire a un forte mal di testa, a un intenso sforzo fisico o dipendere dal mal da movimento (mal d’auto, d’aereo e così via).

«La più frequente causa di nausea rimane la reazione vagale che consiste in un meccanismo riflesso conseguente frequentemente al dolore di qualsiasi origine, ma è una reazione che può conseguire anche a forti e improvvise emozioni. In questo caso si associa a sudorazione, brusco abbassamento della pressione sanguigna e conseguente possibile perdita di coscienza» approfondisce Andrea Galli, Ordinario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva all’Università di Firenze.

QUALI SOLUZIONI
Se la nausea è un effetto collaterale di un farmaco, il metodo migliore per non avvertirla più è sospendere il trattamento farmacologico laddove possibile.

La nausea, purtroppo, è uno degli effetti indesiderati più comuni in caso di radio e chemioterapia e in questo caso il trattamento non si può interrompere, quindi necessariamente bisogna adoperarsi per attenuare la sgradevole sensazione. In questo senso numerosi accorgimenti alimentari possono renderla più sopportabile.

I CIBI CHE ALLEVIANO LA NAUSEA
Vi sono cibi che possono aggravare la nausea, in genere tutti quelli molto ricchi di grassi, i formaggi fermentati, i cibi integrali, i prodotti raffinati, frutta e verdura non matura, i legumi secchi, i prodotti di pasticceria, l’alcol, il caffè, le cipolle e i cibi piccanti. 

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sabato 21 aprile 2018

Addio chemioterapia, arriva il vaccino per sconfiggere il tumore

Un vaccino contro il cancro potrebbe salvare la vita a moltissime persone. Gli esperimenti condotti sui topi hanno dimostrato che il 97% dei tumori del sangue è regredito grazie a questo mix di farmaci e probabilmente entro fine anno partiranno le sperimentazioni sugli esseri umani con linfoma di basso grado.


Con questo vaccino si potrà evitare la chemioterapia e gli effetti collaterali che potrebbe avere dovrebbero essere solo febbre e dolore locale nel punto in cui viene iniettato il liquido. Il medicinale agisce sul sistema immunitario e combatterebbe le cellule tumorali fino ad ucciderle. La speranza è che gli esiti delle sperimentazioni possano essere positivi, in questo caso potrebbe entrare in commercio già entro un anno o due.
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venerdì 20 aprile 2018

6 benefici dei broccoli

I broccoli sono tra le verdure più ricche di vitamina C, ma sono anche un'importante fonte di calcio e di vitamina K, quindi ideali per chi presenta intolleranza al lattosio.


I broccoli appartengono alla famiglia delle verdure crucifere le cui proprietà nutrizionali apportano numerosi benefici per la salute del corpo.

Anche se fino a qualche tempo fa i broccoli non erano molto apprezzati, al giorno d’oggi molti li includono nella loro dieta proprio per le proprietà benefiche che offrono all’organismo.
Senza esagerare, 100 grammi di broccoli possono fornire circa il 150% della quantità giornaliera di vitamina C. I broccoli sono anche ricchi di vitamina K, vitamine del gruppo B, ferro e zinco, tra i tanti nutrienti essenziali.


Dato l’alto contenuto di composti antiossidanti e di minerali essenziali, il consumo regolare di broccoli potrebbe avere un importante effetto di protezione contro lo sviluppo di malattie come il cancro.

Per questo motivo, da alcuni anni a questa parte, i ricercatori si sono impegnati a condurre studi e ricerche su questo ortaggio per determinarne le proprietà e la frequenza con cui andrebbe assunto.

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giovedì 19 aprile 2018

Longevità: non dipende solo dai geni. Fate movimento e bilanciate l’alimentazione

Il 19 aprile a Roma una giornata dedicata. «Longevity Run»presso lo Stadio Nando Martellini delle Terme di Caracalla e check-up gratuiti con i medici del Gemelli


Stefano Massarelli
La lunghezza della vita è influenzata dai geni in una percentuale non superiore al 20-25%. Per il resto, a decidere quanto vivremo sono i nostri comportamenti, i vizi quotidiani, lo stile alimentare e, non da ultimo, il movimento fisico.

«Abbiamo dimostrato che non ci sono geni legati al declino fisico funzionale di una persona. La longevità non è un dono di natura ma si conquista passo dopo passo con uno stile di vita corretto e con una adeguata prevenzione», sottolinea Francesco Landi, primario di Riabilitazione Geriatrica al Policlinico Gemelli di Roma, tra i promotori della «Longevity Run», l’iniziativa in programma il prossimo 19 aprile a Roma presso lo Stadio «Nando Martellini» delle Terme di Caracalla, finalizzata a sensibilizzare la popolazione italiana sull’importanza di uno stile di vita sano e sul valore della prevenzione per garantirsi una vita longeva e attiva.

Esercizi aerobici due-tre volte alla settimana
Tra gli elementi vincenti per conservare un buono stato di salute nel tempo, secondo il geriatra, è importante innanzitutto astenersi dal fumo ed evitare l’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti. In secondo luogo, tenere sotto controllo girovita e indice di massa corporea, due elementi strettamente correlati al peso corporeo. 

Giusto apporto di proteine con la dieta
L’attività fisica da sola, tuttavia, non basta a mantenere un buono stato di salute. A dimostrarlo è anche un recente studio pubblicato sul Journal Nutrition, Health and Aging, secondo cui per ottenere le prestazioni migliori è necessario adottare una dieta equilibrata, con un adeguato apporto proteico.

«Tra gli elementi vincenti per conservare un buono stato di salute e contrastare la perdita di massa muscolare (sarcopenia), una delle prime implicazioni della terza età è una dieta equilibrata, con 3-5 porzioni al giorno tra frutta e verdura e il giusto apporto di proteine, anche da alimenti di origine animale di alta qualità», sottolinea Landi. 

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mercoledì 18 aprile 2018

Prendersi cura della vista, soprattutto per chi usa il digitale. A Milano un progetto per le scuole

«Ci vediamo a scuola», organizzato dall’ICS Maugeri Clefi insieme all’Ufficio scolastico per monitorare 700 giovani studenti. Gli esperti: «Anche gli occhi possono fare ginnastica»

Nicla Panciera

In alcune scuole di Milano, fino a maggio, all’attività fisica si affiancherà la ginnastica oculare, grazie al progetto di medicina preventiva «Ci vediamo a scuola», organizzato dall’ICS Maugeri Clefi insieme all’Ufficio scolastico ambito territoriale di Milano e città metropolitana. Una collaborazione, la prima di questo tipo in Italia, che consentirà di eseguire screening per la valutazione dell’efficienza e del benessere visivo su oltre 700 ragazzi di dieci istituti di ogni ordine e grado aderenti a “Rete salute”.

«Forniremo loro consigli di corretta igiene visiva, come la distanza da mantenere dal dispositivo digitale, la giusta postura da assumere, l’importanza di una corretta illuminazione e di quella che potremmo chiamate fisioterapia oculare» spiega il responsabile del progetto Idor De Simone, ottico e optometrista del dipartimento di oculistica degli Istituti Clinici Maugeri, un dottorato in scienze della visione all’Università della California. I sei muscoli che controllano i movimenti di ciascun occhio, infatti, sono allenabili, esattamente come quadricipiti e bicipiti. Con opportuni movimenti degli occhi, inoltre, è possibile rilasciare e contrarre anche i muscoli involontari che governano pupilla e cristallino e ci permettono di mettere a fuoco.

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martedì 17 aprile 2018

Anche l’acqua minerale contaminata dalle microplastiche. Nuovo studio di Orb Media su 11 marche famose


Lo spettro delle microplastiche torna ad aleggiare andando a colpire un prodotto che oltre un terzo dei consumatori assume quotidianamente: l’acqua minerale in bottiglia. Uno studio condotto da Orb Media – un’organizzazione non profit di Washington – ha evidenziato come le microplastiche siano presenti nel 93% dell’acqua imbottigliata, sollevando il dubbio se sia effettivamente migliore rispetto a quella del rubinetto, che sembrerebbe contenerne quasi la metà.

I test sono stati condotti su un campione di 259 bottiglie, acquistate in diversi Paesi del mondo (Usa, Cina, Brasile, India, Indonesia, Messico, Libano, Kenya e Thailandia, Francia, Germania, Italia). In tutto sono state prese in esame 11 marche ed è stata rilevata una diffusa contaminazione da detriti di plastica, tra cui polipropilene (materiale usato per realizzare i tappi delle bottiglie), nylon e polietilentereftalato (PET).

Per testare l’acqua in bottiglia, i ricercatori hanno infuso in ognuna di esse una tinta, chiamata Nile Red, che si lega alla plastica. L’acqua è stata quindi filtrata a fino a 1,5 micron, ovvero 0,0015 millimetri (meno di un globulo rosso umano). Osservandole al microscopio nel bagliore blu di una luce simile a quella usata dagli investigatori sulle scene del crimine usando occhiali arancioni, su ciascun filtro le particelle di plastica colorate brillavano come piccole braci.

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lunedì 16 aprile 2018

Assumere la pillola contraccettiva non fa aumentare i rischi di sviluppare cancro al seno

Fabio Di Todaro
I contraccettivi ormonali combinati, cioè quelli che contengono sia un estrogeno sia un progestinico, rappresentano la soluzione contraccettiva farmacologica più impiegata nel mondo.

Attorno a loro, però, un’aura di sospetto: legata alla possibilità di insorgenza di un tumore al seno tra le donne che li assumono. Ipotesi anticipata da alcune pubblicazioni, ma poi smentita da uno studio pubblicato sulla rivista «Clinical Breast Cancer», condotto da un team di ricercatori italiani dell’Università di Modena e Reggio Emilia. 

La ricerca ha riguardato una campione di 2527 donne a rischio familiare di tumore al seno, anche portatrici della mutazione Brca: quella che ha portato l’attrice Angelina Jolie a rimuovere a scopo preventivo sia i seni sia le ovaie. L’analisi retrospettiva ha rilevato che l’uso di contraccettivi ormonali combinati non ha aumentato le probabilità di ammalarsi di tumore al seno, anche in caso di gruppi a rischio alto e intermedio.

Pesa di più l’età tardiva della prima gravidanza
I ginecologi e gli oncologi del centro per lo studio dei tumori eredo-familiari dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena hanno eseguito una revisione delle cartelle cliniche di 2527 donne che avevano partecipato allo screening di valutazione oncologica. Il dieci per cento di loro aveva avuto un tumore al seno prima dei cinquant’anni.

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domenica 15 aprile 2018

Gli antenati del Viagra. Storia millenaria degli afrodisiaci, dagli antichi romani alle parole in chat

Evelyn De Morgan (1855 - 1919). La Pozione d’Amore
Andrea Cionci
Sono appena passati vent’anni dalla prima commercializzazione del Viagra, la pillola azzurra che ha, in gran parte, risolto la disfunzione erettile. Fu una rivoluzione epocale nel campo dell’andrologia che, prima del Viagra, basava le terapie soprattutto su fastidiose iniezioni.

«Oggi, ad avvalersi di questo medicinale vasodilatatore a base di Sildenafil – spiega l’urologo Alberto Pansadoro - sono soprattutto uomini sopra i 50, spesso diabetici, o magari con 30 anni di fumo alle spalle. Il tabagismo è, infatti, tra le principali cause di impotenza: rovina le arterie e siccome quelle del pene sono molto piccole e delicate, sono fra le prime ad essere danneggiate. Tuttavia, il medicinale è prescritto anche per quei giovani che hanno problemi di natura psicologica. A volte, capita che di fronte a qualche primo “insuccesso”, essi entrino in un circolo vizioso di inibizione. Il Viagra costituisce allora un appiglio per la propria sicurezza».

L’ENERGIA PSICHICA DI AFRODITE

Per quanto la pillola blu agisca dal punto di vista puramente organico è interessante notare come l’erezione maschile sia l’unica manifestazione del corpo umano che, da sola, non dipende dalla volontarietà e, al tempo stesso, non è una funzione spontanea come, ad esempio, la digestione o la respirazione. Essa è legata alla più vitale fra le pulsioni umane, la libido, un’energia psichica, una spinta vitale che esula dalla sfera sessuale e può esser sublimata e investita in interessi come l’arte, la politica, lo studio, la ricerca, insomma, in tutto ciò che è alla base della civiltà umana. 

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sabato 14 aprile 2018

La ricerca dimostra che il fluoro calcifica la ghiandola pineale

La ghiandola pineale è nota come la “sede dell’anima” da centinaia di anni. Il fluoro, un vettore di tossicità onnipresente nel mondo moderno, potrebbe effettivamente calcificare questa ghiandola e trasformarla in pietra?


La scoperta

Una ricerca pubblicata nel 2001 ha mostrato che i depositi di fluoro (F) nella ghiandola pineale avvenuti con l’età  sono associati alla sua calcificazione. Furono sezionate le ghiandole di undici cadaveri di soggetti anziani e le conclusioni furono:
“C’era una correlazione positiva tra la concentrazione pineale di F [fluoro ] e di Ca [ calcio] (r = 0.73, p <0.02) ma nessuna correlazione tra la concentrazione pineale di F e quella dell’osso. Nella vecchiaia la ghiandola pineale ha accumulato F e la sua Il rapporto F / Ca è più alto dell’osso. ”

Questa non è la prima ricerca che incolpa il fluoro dicontribuire alla cosiddetta calcificazione ectopica o alla calcificazione dei tessuti molli.

Cos’è la ghiandola pineale?

E’ una piccola ghiandola endocrina nel cervello dei vertebrati, ed è talvolta chiamata il “terzo occhio” in quanto è un organo sensibile alla luce, situato in posizione centrale con caratteristiche cellulari che assomigliano alla retina umana.

La ghiandola pineale è meglio conosciuta per il suo ruolo nel produrre l’ormone melatonina dalla serotonina (innescata dall’assenza di luce) e influenza i ritmi di veglia / sonno e i ritmi stagionali / circadiani. E’ grande come una piccola pigna a forma di pisello, si trova vicino al centro del cervello, tra i due emisferi ed è una struttura cerebrale unica poiché non è protetta dalla barriera emato-encefalica. Questo potrebbe anche spiegare perché è univocamente sensibile alla calcificazione tramite esposizione al fluoro.

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giovedì 12 aprile 2018

Lo sapevi che...

Fonte

Unicef, 700 bambini al giorno muoiono per acqua non pulita

Giornata Mondiale Acqua, due miliardi senza accesso

ROMA - Ogni giorno oltre 700 bambini muoiono per malattie legate ad acqua non pulita e scarse condizioni igienico-sanitarie. Lo evidenzia l'Unicef in occasione della Giornata mondale dell'acqua che ricorre il 22 marzo. Nel mondo circa 2,1 miliardi di persone non hanno accesso ad acqua pulita e almeno 263 milioni di persone impiegano più di 30 minuti per raccogliere acqua, ricorda il Fondo dell'Onu per l'infanzia, che sottolinea come siano i bambini le prime vittime della mancanza d'accesso alle risorse idriche.
"Quando un bambino ha accesso ad acqua sicura è meno esposto a rischi e pericoli vitali per la sua crescita. L'accesso all'acqua ancora oggi rimane un 'lusso' per miliardi di persone in tutto il mondo", dichiara Giacomo Guerrera, presidente dell'Unicef Italia.

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mercoledì 11 aprile 2018

Diabete, addio aghi. Per la misura della glicemia arriva un cerotto

Sviluppato in GB, potrebbe aiutare a gestire meglio la malattia

 Addio aghi per i diabetici, 'arriva' un cerotto per misurare la glicemia che si appiccica sulla pelle e dà una misura molto accurata ogni 10-15 minuti, senza punture.


    Funziona 'risucchiando' lo zucchero presente nei fluidi sottocutanei per poi misurarlo.


    Il cerotto - che potrebbe rivoluzionare la gestione quotidiana del diabete per i pazienti - è stato presentato in un lavoro oggi sulla rivista Nature Nanotechnology, condotto presso la britannica University of Bath da Richard Guy del Dipartimento di Farmacia e Farmacologia.


    Nel diabete l'organismo non riesce più a tenere sotto controllo la concentrazione dello zucchero nel sangue (glicemia) e il paziente ha bisogno di assumere farmaci e/o insulina (l'ormone cardine che regola la glicemia) per evitare pericolosi picchi di zuccheri (in eccesso o in difetto). Per la gestione delle terapie diviene dunque fondamentale per il paziente il monitoraggio della glicemia, che il paziente esegue tutti i giorni in autonomia con degli apparecchietti portatili che leggono la glicemia su una goccia di sangue.

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martedì 10 aprile 2018

Abbuffata di plastica, più di 100 particelle a ogni pasto

Arrivano nel piatto con le polveri di casa

Una vera 'indigestione' di plastica giornaliera: sono più di 100 le minuscole particelle di questo materiale che ingoiamo ad ogni pasto. Dai mobili e i tessuti sintetici di casa, le minuscole particelle di plastica finiscono nelle polveri domestiche e, con queste, 'atterrano' nel piatto. E' quanto emerge dalla ricerca pubblicata sulla rivista Environmental Pollution e condotta dall'università Heriot-Watt di Edimburgo.

La scoperta, per quanto sorprendente, è avvenuta in modo semplice: gli studiosi hanno posto delle piastre di Petri (i tipici piatti di vetro utilizzati in laboratorio per le colture cellulari in laboratorio) vicino ai piatti nei quali venivano consumati i pasti in tre abitazioni. Speciali 'trappole' di polvere all'interno delle piastre hanno permesso di contare fino a 14 minuscoli frammenti di plastica (microplastiche) alla fine di un pasto di 20 minuti, l'equivalente di 114 fibre di plastica su un piatto più grande, come quello da portata. Il che significa che in un anno nello stomaco di ogni individuo possono finire, a sua insaputa, fino a 68.415 fibre di plastica potenzialmente pericolose.

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Obesità: un'epidemia che aumenta l'incidenza di tumori in età giovanile

Per il sovrappeso si abbassa l'età in cui si presentano ben 13 tipi di cancro legati all’età avanzata. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Obesity


STIAMO diventando sempre più grassi. È un fatto: dal 1975 ad oggi il numero di bambini obesi sul pianeta è decuplicato. E anche se non ci piace ricordarlo, la cosa ci riguarda da vicino perché l’Italia è in prima fila tra i paesi occidentali in cui i cittadini pesano di più. Una tendenza inarrestabile – se non autentica epidemia come l’ha definita di recente l’Oms – che sta modificando anche la storia naturale di alcune patologie. A sancirlo, una volta per tutte, è un nuovo studio pubblicato sulla rivista Obesity, che svela come alcuni tipi di tumori caratteristici dell’età avanzata o della terza età stiano iniziando ad apparire sempre più precocemente, di pari passo con il progredire dell’attuale epidemia di obesità infantile.

LEGGI - Obesity day, 10 volte più bambini obesi rispetto al 1975


• I TUMORI LEGATI ALL’OBESITÀ
La nuova ricerca è, più precisamente, una review della letteratura scientifica sul tema: una riflessione a firma dell’onco-ematologo Nathan Berger, della Case Western Reserve University di Cleveland, che fa il punto sul rapporto tra cancro e obesità infantile analizzando i risultati di oltre 100 studi scientifici. Per iniziare, l’autore circoscrive il campo di studi rifacendosi alle conclusioni dell’Iarc (l’organismo dell’Oms dedicato alla ricerca sul cancro), che in una delle sue monografie pubblicata nel 2016 ha confermato l’obesità come fattore di rischio per 13 specifiche forme di tumore. Tra questi, due big killer come il tumore al seno e quello al colon retto, e altri meno comuni come il tumore alla tiroide, quello al fegato, il tumore endometriale, il mieloma o adenocarcinoma esofageo.


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LEGGI - L'obesità aumenta il rischio di ammalarsi di 13 tipi di cancro

lunedì 9 aprile 2018

Oscillazioni climatiche: troppo stress per la salute cardiaca

Studio condotto su trentamila persone nel Michigan


 Fabio Di Todaro

Passato quel che rimane di Burian 2, ultimo rigurgito dell’inverno, occorrerà comunque scongiurare l’arrivo immediato delle alte temperature. Ne va della salute del pianeta, ma pure della nostra. Alle grandi oscillazioni climatiche, infatti, corrisponde un maggior numero di attacchi di cuore. Questo è quanto si deduce da uno studio condotto su oltre trentamila persone nel Michigan, i cui risultati sono stati discussi durante l’ultimo congresso dell’American College of Cardiology. 

CUORE A RISCHIO QUANDO IL TERMOMETRO «IMPAZZISCE»
Punto di partenza dei ricercatori sono stati gli interventi di angioplastica coronarica effettuati in 45 ospedali tra il 2010 e il 2016, necessari per riaprire le arterie ostruite dei pazienti colpiti da un infarto. A quel punto i cardiologi si sono presi la briga di andare a verificare le registrazioni meteorologiche relative alla stessa zona nella giornata in cui ogni persona era rimasta vittima dell’evento cardiovascolare. 

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sabato 7 aprile 2018

Melanoma, il tumore cutaneo è più aggressivo durante la gravidanza

Le donne incinte devono tenere sotto controllo la trasformazione dei loro nei


Nicla Panciera
In gravidanza, la pelle va incontro a molti cambiamenti. Ma ve ne sono alcuni cui prestare particolare attenzione, per ragioni non estetiche ma di salute. Vanno, infatti, aumentando le evidenze scientifiche del fatto che il melanoma cutaneo è molto più pericoloso quando a ricevere la diagnosi è una donna in gravidanza. Ne abbiamo parlato con la dermatologa Marta Brumana, specialista dell’Humanitas San Pio X dove svolge attività di dermatologia ambulatoriale, chirurgia e laserterapia ed è impegnata nella mappatura dei nevi e prevenzione dei tumori cutanei.

Dottoressa, partiamo dal melanoma cutaneo. La diagnosi precoce è cruciale?
«Esatto. Teniamo conto che, secondo i dati Aiom-Airtum 2017, in Italia ci sono 147.000 pazienti con diagnosi di melanoma cutaneo e circa 14.000 nuovi casi l’anno. Il melanoma rappresenta il 9% dei tumori giovanili negli uomini, dove è la seconda neoplasia più frequente; nelle donne rappresenta il 7% dei tumori giovanili (terza neoplasia più frequente). Se individuati precocemente, la terapia d’elezione è la chirurgia; mentre se è già in fase avanzata e metastatica, la prognosi è pessima». 

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mercoledì 4 aprile 2018

Più casi di sterilità e pene più corto, cosa succede al maschio di oggi?

La sterilità maschile in Italia è raddoppiata in 20 anni, il testosterone di un uomo di 60 anni oggi è molto più basso rispetto a quello di suo padre, e stanno saltando tutte le proporzioni delle misure antropometriche dei giovani di oggi.

 
Quello di cui si è parlato a Presadiretta lunedì 13 marzo (2017) nell’inchiesta di Lisa Iotti e Irene Sicurella intitolata “Ciao maschio” è un tema importantissimo su cui stanno lavorando gli studiosi di mezzo mondo. A rischio infatti c’è qualcosa che interessa tutti: la riproduzione. La nostra società, infatti, sembra non essere più in grado di riprodursi. E questo non solo nel mondo occidentale.

Le cause, secondo l’ipotesi di molti ricercatori, sono delle sostanze chimiche diffusissime negli oggetti di uso quotidiano che stanno interferendo sul nostro sistema ormonale provocando quella che gli scienziati chiamano una femminilizzazione del maschio. Parliamo di ftalati, parabeni, bisfenolo A e molti altri.

Secondo gli studiosi, questo mix di interferenti con cui il maschio entra in contatto quotidianamente ha causato una diminuzione importante nella produzione di spermatozoi negli ultimi 20 anni.
Ma le alterazioni ormonali stanno portando anche ad un vero e proprio cambiamento nella struttura del corpo delle nuove generazioni.

L’Università di Padova pochi mesi fa ha pubblicato il primo studio al mondo sulle misure antropometriche: altezza, braccia, gambe, torso di oltre duemila ragazzi tra i 18 e i 19 anni. Il primario Carlo Foresta spiega a Presadiretta come i giovani di oggi sono più alti rispetto al passato, hanno gambe più lunghe, braccia più lunghe ma gli ormoni che determinano l’armonica crescita di tutte quante le strutture corporee non funzionano a dovere. Stanno saltando, quindi, tutte le proporzioni antropometriche, lunghezza del pene compresa: le nuove generazioni hanno infatti perso 0.9 cm rispetto alle misure in letteratura della generazione dei loro padri.

La femminilizzazione del maschio non è fantascienza perché nei luoghi più contaminati del pianeta già lo abbiamo visto negli animali. Come gli alligatori ermafroditi dei laghi della Florida. Ma non solo, riguarda anche le rane, le salamandre e i pesci.

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martedì 3 aprile 2018

Giornata mondiale dell’autismo, oltre i pregiudizi: le storie di chi fa il conservatorio, lavora nell’hi tech o apre una pizzeria


La determinazione di genitori ed educatori riesce a far raggiungere a molti ragazzi traguardi difficili. Pier Carlo Morello è diventato dottore in Scienze umane e pedagogiche. Everis ha appena assunto dieci persone con Asperger o autismo grazie a un progetto nato in Danimarca. Il progetto Atlantide 2 costruirà una rete integrata che accompagni la persona nel passaggio dall’età scolastica a quella adulta

C’è chi studia al conservatorio, chi sogna di gestire una pizzeria, chi si è guadagnato un lavoro a tempo indeterminato per un’azienda che si occupa di tecnologia e chi si è laureato superando difficoltà e pregiudizi. Sono ragazzi autistici. Secondo le indagini dell’Isfol (l’Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori) in Italia oggi solo una persona con autismo su 10 ha un impiego e molto dipende dal percorso avviato dalla nascita all’età adulta, dal supporto della famiglia, degli educatori, del sistema assistenziale che ha ancora molte lacune. Alcune storie mostrano come la determinazione di genitori ed educatori speciali riesca a far raggiungere a questi ragazzi traguardi insperati, altre come qualcosa si stia muovendo. Anche nella lenta Italia, dove spesso questi ragazzi sono abbandonati a loro stessi e dove è più facile ricevere una porta in faccia.

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Autismo, al Bambino Gesù nasce network internazionale per sviluppare terapie accessibili a tutti

domenica 1 aprile 2018

Pasqua e Pasquetta: sì ai picnic, ma attenzione a cosa mangiate, 10 regole per festeggiare in salute


 


 
FABIO DI TODARO

La Pasqua, come il Natale, porta sulla tavola diversi alimenti ricchi di energia. Uova di cioccolato, salame, agnello e dolci tipici diventano un boccone a cui soprattutto i più piccoli (che non vanno a scuola quasi per una settimana) faticano a rinunciare.
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Nessun divieto categorico, ma qualche consiglio è ben accetto.

«La Pasqua per i bambini è sempre una festa e un’opportunità per trascorrere qualche giorno di vacanza in famiglia - afferma Susanna Esposito, ordinario di pediatria all’Università di Perugia e presidente dell’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (WAidid) -. In questo periodo raccomandiamo sempre ai genitori di fare molta attenzione all’alimentazione. Nei cibi, infatti, possono nascondersi agenti patogeni o tossine di origine microbica che, a contatto con l’organismo umano, possono risultare dannosi per la salute, dei bambini provocando infezioni alimentari».

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sabato 31 marzo 2018

L’acrilammide che si forma nelle patatine, nei biscotti, nel caffè e nel pane cotto ad alte temperature è nociva. Tutti i consigli da adottare in cucina per ridurre il contenuto negli alimenti in un articolo firmato da Veterinaria e sicurezza alimentare Marche


Con la pubblicazione di un nuovo regolamento europeo sono stati abbassati i valori sul contenuto di acrilammide presente  in alcuni alimenti come patate, pane, biscotti, cracker, caffè.  Secondo l’Efsa la presenza di questa sostanza nel cibo può aumentare il rischio di cancro per i consumatori e per questo motivo ha pubblicato un dossier per ridurre la quantità nei prodotti confezionati e anche nei piatti cucinati in casa. In questo articolo pubblicato sul sito  Veterinaria e sicurezza alimentare Marche, Stefano Gabrio Manciola descrive quali sono le misure da adottare.

L’acrilammide è un composto organico a basso peso molecolare, altamente solubile in acqua, che si forma naturalmente negli alimenti amidacei durante la cottura ad alte temperature (come ad esempio frittura, cottura al forno e alla griglia) e durante i processi di trasformazione industriale che avvengono a temperature superiori a 120° C in condizioni di bassa umidità (come ad esempio la tostatura). L’acrilammide si forma ad alte temperature, attraverso reazioni fra alcuni zuccheri e l’amminoacido asparagina, presenti naturalmente in molti alimenti. Il processo chimico che porta alla formazione della sostanza è indicato come “reazione di Maillard” ed è la stessa reazione che rende i cibi abbrustoliti e più gustosi.Ad essere sotto accusa sono soprattutto i prodotti vegetali con poche proteine, perché in quelli molto proteici (come i legumi) e nei prodotti di origine animale, in cui la reazione di Maillard comunque avviene, si formano prevalentemente altre molecole.

L’acrilammide si trova quindi in molti alimenti cotti ad alte temperature  come  prodotti fritti a base di patate, pane, biscotti, cracker, caffè e anche nel fumo di tabacco. Gli studi condotti sugli esseri umani hanno fornito prove limitate e discordanti dell’aumento del rischio di sviluppare tumori in seguito ad ingestione. Tuttavia, le ricerche sugli animali da laboratorio hanno dimostrato che l’esposizione all’acrilammide, attraverso la dieta, aumenta enormemente la probabilità di sviluppare mutazioni geniche e tumori in vari organi.

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venerdì 30 marzo 2018

Il caffè è uno scudo per la salute del cuore

Studio brasiliano, protegge le arterie da ostruzione

 

Il caffè oltre che tenere svegli fa da scudo per la salute del cuore, proteggendo le arterie dall'ostruzione, un fenomeno che può portare a infarto. A evidenziarlo è uno studio brasiliano, della University of Sao Paulo's School of Public Health, pubblicato sulla rivista Journal of the American Heart Association. Per la ricerca sono stati presi in esame 4.400 residenti di San Paolo, tra i 35 e i 74 anni, analizzando le loro abitudini relative al caffè e le informazioni raccolte sono state correlate con la misurazione della quantità di calcio nelle arterie coronarie. "Abbiamo scoperto che il consumo abituale di più di tre tazze al giorno di caffè Java (una miscela robusta) diminuiva le probabilità di calcificazione coronarica per le persone che non avevano mai fumato" evidenzia l'autrice principale dello studio Andreia Miranda.


    Gli studiosi ora puntano a capire da un lato se bere quattro o cinque tazze al giorno conferirebbe ancora più benefici, anche se come sottolinea Miranda "altri studi hanno già dimostrato che il consumo eccessivo di questa bevanda potrebbe non portare miglioramenti per la salute", e dall'altro a comprendere se un effetto si potrebbe avere anche con altri alimenti e bevande contenenti caffeina, come tè o cioccolato. 

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giovedì 29 marzo 2018

La peluria del corpo: come cambia negli anni e perchè sempre più persone vogliono eliminarla


Nicla Panciera
A differenza dei suoi cugini primati, l’essere umano ha un corpo pressoché privo di peli. Il perché abbia perso la pelliccia nel corso dell’evoluzione è ancora oggetto di indagine e le ipotesi più accreditate riguardano la possibilità di controllare la temperatura anche nei climi più caldi ma anche di sbarazzarsi in fretta di parassiti e altri animali.

C’è poi il volto dell’essere umano che, al di là delle differenze individuali e dell’origine etnica, è generalmente glabro. Questo, per alcuni ricercatori, fa ritenere che la perdita di peli in quella zona abbia il vantaggio di consentire la comunicazione di emozioni e reazioni, cruciale per una specie sociale come la nostra. 

«I peli che ricoprono il nostro corpo sono considerati caratteri sessuali secondari, segnale visivo di maturità, e svolgono una funzione importante, che è di tipo sensitivo e tattile, oltre a proteggere alcune aree della pelle da frizioni e sfregamenti» spiega Paolo Pigatto, della Statale di Milano e direttore della dermatologia dell’Irccs Galeazzi di Milano.

QUALI E QUANTI PELI ABBIAMO?
I follicoli piliferi sono distribuiti quasi ovunque, vestigia questa del nostro passato, e danno luogo a una peluria sottile, il pelo del vello, che con la crescita viene sostituito da peli a carattere terminale in alcune aree del corpo. «Ad eccezione delle piante delle mani e dei piedi e delle pseudomucose, i peli sono presenti ovunque. Sono costituiti da una parte esterna e una che penetra nel derma profondo fino al bulbo» spiega il professor Pigatto.
Il ciclo del pelo ha ritmi diversi a seconda delle aree: «Il pelo cresce, si sviluppa e cade in 4/5 anni nel caso dei capelli, 6 mesi nel caso dei peli pubici, un mese nel caso dei peli terminali di braccia e gambe» spiega il dermatologo. È grazie a questo meccanismo, ad esempio, che le sopracciglia crescono e poi, raggiunta una certa lunghezza, cadono senza allungarsi all’infinito. «Con l’età, si osserva un aumento della lunghezza di alcuni peli, si pensi alle sopracciglia o alle orecchie. E una perdita dei peli pubici e ascellari, che dipende invece dai cambiamenti ormonali».

I CAPELLI
Ogni uomo possiede dai 20 ai 25 mila peli della barba che crescono al ritmo di mezzo millimetro al giorno. I capelli sono 120-150 mila e crescono in media 1,5 cm al mese (0,4 mm al giorno). A seconda dell’etnia, si distinguono capelli caucasici, asiatici e africani. Gli europei hanno le chiome più folte e gli africani più rade, gli asiatici più lisce e rapide a crescere, con una rapidità che può raggiungere i 0,6 millimetri al giorno. Anche dei capelli è importante prendersi cura: «Vi sono delle patologie del cuoio capelluto che possono causare la caduta dei capelli, provocando la calvizie, condizione che ha una certa predisposizione genetica - spiega il professor Paolo Pigatto - In caso di desquamazione della pelle e di massiccia perdita di capelli, è opportuno rivolgersi allo specialista».


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mercoledì 28 marzo 2018

Perdita dei capelli: come prevenire o affrontare il diradamento

Perdita capelli nell’uomo e nella donna

Per “perdita dei capelli” si intende quel processo degenerativo che conduce progressivamente alla scomparsa definitiva dei capelli. Vedere uomini adulti e ragazzi giovani privi di una folta chioma non significa che queste persone abbiano improvvisamente perso i propri capelli, ma ciò è la conseguenza di un processo lento e graduale, iniziato in maniera precoce oppure in età più avanzata.

La forma più comune di calvizie è l’alopecia androgenetica, che interessa oltre il 70% degli uomini e il 40% delle donne nel corso della propria vita. Alla sua manifestazione contribuiscono principalmente due cause necessarie e concomitanti: la predisposizione genetica e l’azione ormonale del DHT (metabolita del testosterone) prodotto localmente nel follicolo pilifero.
Perché è difficile individuare l’inizio della problematica? L’alopecia androgenetica da luogo ad una progressiva miniaturizzazione dei follicoli piliferi presenti su determinate zone del cuoio capelluto: di conseguenza i capelli da essi prodotti tendono a diventare sempre più sottili, corti e depigmentati. L’uomo infatti perde i capelli nella zona frontale e sul vertice ma conserva quelli sulla nuca, dove sono meno soggetti all’azione del DHT.

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martedì 27 marzo 2018

Da ananas a spinaci, le fake news sul cibo dominano il web

Esperti Istituto Superiore di Sanità smentiscono credenze comuni

 

"Hai bisogno di ferro? Mangia tanti spinaci", "l'ananas fa dimagrire", "lo zucchero di canna fa meno male di quello bianco". Sono tutte false credenze, alcune anche piuttosto antiche, ma che il web aiuta a diffondere e amplificare. A mettere in guardia sulle tante informazioni 'fasulle' che riguardano diete e cibo sono gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità che, alle fake news sull'alimentazione, hanno dedicato un'intera sezione sul portale online ISSalute.it.
    A cominciare dalle presunte proprietà di alcuni cibi. La regina delle bufale sull'alimentazione è che lo zucchero di canna sia meno nocivo di quello bianco: "Entrambi contengono esattamente la stessa molecola, il saccarosio, per cui sono equivalenti". Che la pasta faccia ingrassare e l'ananas dimagrire è una falsa verità che si tramanda da generazioni. Ma, al contrario, "non esistono alimenti buoni né cattivi: tutti vanno inseriti, nelle giuste proporzioni, nell'ambito di una dieta sana e varia". Quanto agli spinaci tanto amati da Braccio di Ferro, la letteratura scientifica ci dice che il ferro che contengono ci è molto poco utile, perché, diversamente da quello presente nella carne, è poco assimilabile dal nostro organismo.

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Dieta più sana se i bambini mangiano yogurt ogni giorno

L'elisir che ringiovanisce i vasi sanguigni

E’ basato su un molecola, positivi i test nei topi

Vasi sanguigni ringiovaniti fino all’80% grazie a un ‘elisir’ anti età: è un composto basato su una molecola che ripristina la capacità di vene e arterie di trasportare ossigeno ai muscoli. Agisce riattivando una famiglia di proteine collegate alla longevità e se in futuro gli effetti dovessero essere confermati nell'uomo sarebbe possibile contrastare molte malattie legate all'età, prima fra tutte l'osteoporosi. Pubblicato sulla rivista Cell, il risultato si deve al gruppo del Massachusetts Institute of Technology (Mit) coordinato da Abhirup Das.

"Se il composto dovesse funzionare anche nell'uomo, potremmo riuscire a salvare la massa muscolare degli anziani" e di conseguenza rallentare l'osteoporosi, ha rilevato uno degli autori, il biologo Leonard Guarente

Invecchiando, infatti la resistenza dei vasi sanguigni si riduce e questi diventano meno efficaci nel fornire ossigeno e sostanze nutritive ai tessuti muscolari. Inoltre, pochè "c'è interazione tra muscoli e ossa, perdere massa muscolare può portare alla fragilità ossea", ha aggiunto.

Per contrastare questi effetti i ricercatori hanno voluto esplorare il ruolo esercitato sulle pareti interne dei vasi sanguigni dalle sirtuine, una classe di proteine presenti in quasi tutti gli animali, già note per gli effetti anti-invecchiamento nel lievito, scoperti proprio da Guarente negli anni '90.

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lunedì 26 marzo 2018

Il finocchio: proprietà, benefici e ricette

Il finocchio è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Ombrellifere, probabilmente originaria dell’Asia Minore ma diffusa in tutta l’area del Mediterraneo e già nota presso gli egizi, i greci e gli arabi. L’aroma peculiare del finocchio si deve alla consistente presenza di anetolo, un’essenza che viene adoperata per la preparazione di liquori quali la sambuca, il pastis e l’anisette in Francia o l’anis in Spagna. È opportuno fare distinzione tra finocchio selvatico e coltivato. Le due varietà fanno parte della stessa famiglia, ma mentre quello selvatico cresce in maniera spontanea e viene usato come pianta aromatica, quello coltivato, o comune, dispone di una parte edibile, detta “grumolo”, costituita dalla parte basale delle foglie e caratterizzata da un sapore più dolce e meno pungente rispetto a quello del finocchio selvatico.

Il finocchio: Proprietà nutrizionali e benefici
Questo ortaggio ha un contenuto calorico molto ridotto, circa 31 calorie per ogni etto, è povero di grassi ma molto ricco di fibre, quindi è un alimento particolarmente indicato per chi tiene alla propria linea. Il finocchio è molto ricco di sali minerali, soprattutto potassio, calcio e fosforo, utili per rinforzare le ossa e per prevenire crampi e stanchezza. Contiene molte vitamine, in particolare la vitamina A, essenziale per proteggere e mantenere sana la pelle e per regolare il funzionamento della retina e della vista, la vitamina B, elemento fondamentale per il corretto funzionamento del sistema nervoso e dell’apparato cardiocircolatorio, e la vitamina C, sostanza molto importante nella prevenzione di numerose patologie perché rafforza il sistema immunitario e svolge un’efficace azione antiossidante. Il buon contenuto di fitoestrogeni rende il finocchio un ottimo equilibrante naturale dei livelli degli ormoni femminili, il che lo rende particolarmente utile nello stimolare la produzione di latte nelle donne alle prese con l’allattamento, nel ridurre i disturbi che precedono il ciclo mestruale e nell’alleviare i sintomi della menopausa.

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Carie precoce, tracciata la mappa genetica dei batteri coinvolti

Studiato il Dna dei batteri nella bocca dei bambini di 3-5 anni

 Tracciata la firma genetica della carie precoce, quella che compare prima dei sei anni: con uno studio basato sull'analisi genomica della saliva, dentisti pediatri Usa hanno visto i batteri più frequentemente presenti nei bimbi i cui dentini tendono ad ammalarsi presto.
    Lo studio viene presentato in occasione del 47/imo Meeting Annuale della American Association for Dental Research (AADR), che si tiene a Fort Lauderdale (Florida), in congiunzione con il 42/imo Meeting Annuale della Canadian Association for Dental Research (CADR).
    La ricerca è stata condotta da Kimon Divaris della University of North Carolina-Chapel Hill che ha spiegato all'ANSA: "secondo la definizione della American Academy of Pediatric Dentistry (AAPD) le carie precoci del bambino si riferiscono a segni di carie nei denti dei bimbi under-6".
    I bambini 'ereditano' la popolazione batterica della propria bocca in parte dai genitori, spiega Divaris, (infatti vi è evidenza di ceppi batterici che ricorrono nei membri di una stessa famiglia); ma vi è anche una forte influenza ambientale, sia della dieta sia dei contatti con altri individui e coetanei al di fuori del nucleo familiare. Tutto ciò fa sì che alcuni bimbi siano più o meno predisposti alla carie.

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sabato 24 marzo 2018

La proteina che frena la crescita dei tumori

Utile anche per la diagnosi

Scoperta una nuova proteina anticancro che frena la crescita e la proliferazione incontrollata delle cellule tumorali nel fegato: si chiama LHPP e potrà essere molto utile anche per una diagnosi precoce di questa forma di tumore. La ricerca, condotta dall'Università di Basilea e pubblicata sulla rivista Nature, suggerisce che la proteina potrebbe giocare un ruolo anche nello sviluppo di altre forme di cancro.

I ricercatori, guidati da Michael Hall, hanno individuato la proteina fra le 4.000 osservate nel tessuto di topi nei quali era stato indotto il tumore del fegato. Ogni proteina è stata analizzata per gli effetti prodotti nel tessuto sano e in quello malato ed è emerso in questo modo che la proteina LHPP è del tutto assente nelle cellule tumorali.

Reintroducendo le informazioni genetiche che permettono di produrre la proteina, i ricercatori hanno visto che preveniva la formazione del tumore e manteneva le funzioni del fegato. Una situazione analoga è stata poi osservata in pazienti con lo stesso tipo di cancro, in cui i livelli di LHPP sono strettamente correlati con la gravità della malattia e con l'aspettativa di vita.

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venerdì 23 marzo 2018

Vado Ligure, Savona: nella stessa clinica quattro pazienti si sono risvegliati dal coma. "È un miracolo"

Nel centro Vada Sabatia di Vado Ligure (Savona), quattro pazienti in questi ultimi mesi si sono risvegliati dal coma, nel reparto che ospita pazienti in gravissime condizioni. 

 

Il Centro Vada Sabatia di Vado Ligure è al centro dello stupore nazionale. Negli ultimi mesi, quattro pazienti si sono svegliati da uno stato di coma profondo. I pazienti erano in coma da anni ma, in maniera del tutto inaspettata, si sono risvegliati. I familiari, commossi, hanno dichiarato: “È un miracolo. Come rinascere e iniziare una nuova vita“.

La storia assume un tratto ancora più “soprannaturale” quando si osserva l’accaduto: oltre al fatto che in pochi mesi quattro pazienti si siano risvegliati da un coma profondo, le 4 persone sono a coppia, ovvero – nella vicenda – sono coinvolti due uomini e due donne. Un vero e proprio stupore ha colpito i familiari e i medici della struttura, che non hanno spiegazioni per il “miracolo”.

 

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Vivere più sani e più a lungo con una proteina: cos'è Klotho

Tende a diminuire con l'avanzare dell'età e sembra essere correlata all’invecchiamento cellulare Nel pantheon greco,  Klotho  era la...