martedì 16 febbraio 2021

Coronavirus sulle superfici, nuovi dati confermano: laviamoci le mani

Guanti monouso e fiumi di disinfettanti. Durante la pandemia del nuovo coronavirus, una delle maggiori preoccupazioni, oltre a dover mantenere il distanziamento sociale, è stata quella di potersi infettare anche solo toccando le superfici contaminate dal virus. Come la busta della spesa o la maniglia di una porta. Sebbene, infatti, la principale modalità di trasmissione del nuovo coronavirus, come è stato più volte ribadito nel corso della pandemia, avviene tramite le goccioline di saliva che le persone infette emettono parlando, starnutendo e tossendo, più e più volte è stata evidenziata anche la possibilità che anche solo toccando le superfici contaminate si potesse contrarre il virus.

Quanto tempo sopravvive sulle diverse superfici

Ma, qual è realmente il rischio di essere contagiati semplicemente toccando una superficie contaminata? Solamente alcuni giorni fa, in combinazione con la riapertura delle attività commerciali e produttive, il ministero della Salute ha pubblicato una tabella nella quale si stimano i tempi di permanenza del coronavirus (o meglio di tracce di rna virale, che non significa quindi che il virus sia vitale e infettivo) su diverse superfici. Per esempio, si legge nella tabella, le particelle virali infettanti sono state rilevate fino a mezz’ora sulla carta da stampa, un giorno su tessuto e legno, due giorni sulle banconote e sul vetro e fino a quattro giorni sulla plastica e sulle mascherine chirurgiche (lo strato interno).

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