L'analisi del professor Bianchi dell'Upo
ALESSANDRIA - «Alessandria, in qualche modo, rimane resiliente. Mentre il Piemonte conferma di essere nel pieno della terza ondata, con tutti gli indicatori che fanno registrare una preoccupante crescita». Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, ribadisce nella sostanza le indicazioni emerse già nei due precedenti aggiornamenti.
«A livello regionale non ce la passiamo bene - spiega - e il dato relativo al tasso di saturazione di terapie intensive e ricoveri ordinari non può che far suonare l’allarme. Tutte le province, tranne Biella e Asti, peggiorano, ma Alessandria ha un ‘rendimento’ sicuramente migliore di tante altre realtà. Per esempio, tralasciando Torino, a Cuneo e a Novara la situazione è davvero molto complicata».
Sorpasso in vetta
A conferma di queste considerazioni, la consueta graduatoria dell’incidenza di nuovi contagi ogni 100mila abitanti fa registrare un sorpasso in vetta, purtroppo sgradito. «Il Piemonte è passato al comando, a quota 341, un numero che impressiona - chiarisce il docente - mentre la Lombardia è in calo, ed è seconda a 328. Terza l’Italia, con 260, chiude Alessandria a 195. L’aumento percentuale del Piemonte è del 22%, il nostro è dell’8%».
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A conferma di queste considerazioni, la consueta graduatoria dell’incidenza di nuovi contagi ogni 100mila abitanti fa registrare un sorpasso in vetta, purtroppo sgradito. «Il Piemonte è passato al comando, a quota 341, un numero che impressiona - chiarisce il docente - mentre la Lombardia è in calo, ed è seconda a 328. Terza l’Italia, con 260, chiude Alessandria a 195. L’aumento percentuale del Piemonte è del 22%, il nostro è dell’8%».
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