E' quanto sostengono gli studiosi della scuola di salute pubblica di Harvard: frazionando il piatto in più sezioni, si ottiene il giusto apporto di nutrienti. Con un posto privilegiato per frutta e verdure
Il “piatto di Harvard”, definito anche il “piatto del mangiar sano” è un modello grafico creato dagli esperti di nutrizione della Harvard School of Public Health, con l’obiettivo di offrire uno strumento semplice e intuitivo per comporre pasti sani e bilanciati.
COME FUNZIONA —
“Viene sfruttata l’immagine di un vero e proprio piatto, all’interno del quale disporre gli alimenti in funzione di alcune regole molto semplici, ma efficaci – spiega Flavia Bernini, biologa, nutrizionista -. Dividendo idealmente il piatto a metà, una parte verrà riempita con frutta e verdura. La raccomandazione è che le verdure occupino la maggior parte dello spazio. Tra le verdure non sono comprese le patate. La rimanente metà del piatto verrà occupata in parti uguali da una fonte di carboidrati come pane, pasta, riso, patate e da una fonte proteica come carne, pesce, uova, formaggi, legumi. Anche la frutta a guscio è inclusa tra le fonti proteiche: noci, pistacchi, mandorle e nocciole, possono benissimo diventare parte integrante di un pasto bilanciato. La fonte lipidica è rappresentata dall’uso di oli vegetali, in particolare l’olio extravergine d’oliva. Nella rappresentazione grafica del piatto di Harvard compaiono altre due immagini: un bicchiere d’acqua, a sottolineare quanto sia importante l’idratazione per mantenere un buono stato di benessere e, un omino che corre, per indicare quanto il movimento rientri strettamente nei parametri legati ad un sano stile di vita”.
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