Chi finisce oggi in terapia intensiva? Secondo i dati degli ospedali sentinella si registra una brusca accelerazione (+25,8%) dei ricoveri che in gran parte riguardano i non vaccinati. Preoccupa l'aumento dei pazienti pediatrici
Accelera il tasso di crescita dei ricoveri Covid negli ospedali, un +25% secondo il monitoraggio degli ospedali sentinella della Fiaso Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere. La proporzione tra pazienti vaccinati e no vax rimane stabile: i non vaccinati ricoverati in rianimazione sono il 72% del totale. Hanno tra i 18 e gli 83 anni e la metà godeva di buona salute e non aveva comorbidità.
Chi sono i vaccinati in terapia intensiva
I vaccinati in terapia intensiva sono il 28%: oltre due terzi sono affetti da altre gravi patologie che potrebbero aver determinato una ridotta efficacia del vaccino. Per l'85% dei casi sono persone a cui sono state somministrate due dosi di vaccino da oltre 4 mesi e non hanno ancora ricevuto la terza dose.
"A differenza di un anno fa non siamo in lockdown e questo, abbinato alla contagiosità elevatissima del virus, sta creando una pressione fortissima sia sul percorso sporco che, soprattutto, sul percorso pulito: i cittadini chiedono giustamente di essere curati anche per patologie non Covid e, pur se positivi ma senza sintomatologia, arrivano in ospedale per altre malattie o per altri problemi. Penso a tutte le donne in gravidanza che necessitano di assistenza in ostetricia ma sono positive al Covid", commenta il Direttore generale dell'Ircss San Martino di Genova (ospedale sentinella) Salvatore Giuffrida.
"La riduzione dell'organico - aggiunge - determinata dalla sospensione del personale non vaccinato, sta mettendo sotto stress il sistema che arriva da ormai due anni di forte tensione.
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