mercoledì 25 agosto 2021

Covid e lotta alla variante Delta: perché il «modello cinese» non è esportabile in altri Paesi

Secondo gli esperti il ricorso a un lockdown rigoroso resta poco proponibile. Meglio l’approccio basato su una campagna vaccinale efficace che riduca i danni del virus

Trenta giorni: tanto sarebbe bastato alla Cina per ridurre a zero i nuovi casi di infezione da variante Delta di Sars-Cov-2. Secondo i dati della National Health Commission cinese (l’equivalente del nostro ministero della Salute), riportati sia da China Daily sia dalla Cnn, per la prima volta da luglio nella Repubblica Popolare non si registrano nuovi casi di Covid-19 trasmessi localmente. Merito del nuovo, rigoroso, lockdown imposto dalle autorità. Un tipo di approccio seguito all’inizio della pandemia anche in altri Stati - come Singapore, Australia e Nuova Zelanda - , che tuttavia stanno rivedendo le lor politiche alla luce delle nuove varianti. «Un tipo di approccio difficilmente applicabile in Italia e nei Paesi occidentali in generale» spiega però Paolo Bonanni epidemiologo e professore ordinario di Igiene all’Università di Firenze.

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