mercoledì 18 agosto 2021

Il discusso rave party sul lago di Mezzano, vicino a Viterbo

È il più grande organizzato in Italia negli ultimi anni: se ne parla per la morte di un ragazzo e per la mancanza di misure anti-pandemia

Non è ancora finito il rave party iniziato il 13 agosto al confine tra Lazio e Toscana nell’area del lago di Mezzano, un piccolo lago di origine vulcanica vicino al paese di Valentano, in provincia di Viterbo. È nelle acque del lago che il 16 agosto è stato trovato il corpo di un ragazzo di 24 anni, Gianluca Santiago, nato a Londra ma residente in Emilia Romagna. Si era allontanato dal raduno la sera del 15 agosto e nessuno lo aveva più visto. Non si conoscono ancora le cause della morte.

È da quel momento, dalla notizia di cronaca, che i giornali nazionali e locali hanno iniziato a occuparsi del rave (i partecipanti lo chiamano “festa”), spesso riportando notizie infondate come quella di altri morti, di ricoverati e di numerosi arresti. Il dibattito è andato al di là del fatto di cronaca, e delle tradizionali resistenze verso questo tipo di eventi: se n’è parlato soprattutto per la mancanza di misure di sicurezza legate alla pandemia (nessun distanziamento fisico, per esempio), che ha provocato diverse reazioni nel comune di Valentano e che ha fatto sì che l’evento venisse paragonato al concerto del rapper Salmo organizzato venerdì scorso a Olbia, a cui avevano partecipato migliaia di persone assembrate.

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