martedì 3 agosto 2021

Aiutiamo chi ha paura

Non solo ideologia no vax

E se fosse semplicemente paura? Molta gente non si sta vaccinando, troppa. Noi che invece ci siamo prenotati di notte, abbiamo fatto le file, ci siamo svegliati con la febbre e le gambe molli, il braccio indolenzito ma fieri della nostra disciplina, siamo incarogniti. La loro ostinazione vanifica i nostri sforzi. Si sta formando una spaccatura tra noi e i ribelli, una guerra civile che produce fronde tra gli amici, nelle coppie, dentro le famiglie. Inconciliabili. Di più: nemici. Li chiamiamo - o sono loro stessi a essersi dati questo nome di battaglia - No Vax. Ogni pensiero, ogni smania, ogni lutto ha ormai la sua etichetta. È il nostro modo di affrontare la complessità. Sarebbero dei movimenti di opinione, ma possono essere considerati anche delle patologie collettive.

Non fraintendetemi, nessun giudizio negativo: intendo patologie come Jung diceva delle malattie che sono le nostre divinità: fratture, territori di crisi. Le nostre religioni sono No Logo, Metoo, No Tav, No global… Ognuno sceglie a quale affiliarsi, una, due, tutte. Perché è più facile combattere protetti da una falange che non da soli, ma purtroppo questo impone alcune semplificazioni. I No Vax per esempio sono uniti nella guerra alla ragione scientifica. Non si vaccinano perché pensano che faccia male. Si arrampicano in ragionamenti astrusi, il 5G, le alterazioni genetiche, il bric a brac che conosciamo. È interessante che non gli importi granché di convincere noi ma moltissimo di giustificare la propria diserzione. E se fosse semplicemente paura?

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