Alberto Zangrillo, primario di Anestesia e Rianimazione al San Raffaele di Milano: “Il 31 maggio 2020 dissi che il virus era clinicamente inesistente, perché nel mio ospedale da un mese non entrava un paziente da ricoverare per Covid. Oggi ripeterei esattamente la stessa cosa, perché nell’ultima settimana sono arrivati 11 contagiati di cui 8 rimandati a casa e 3 ricoverati per motivi non gravi”.
Il professore Alberto Zangrillo ribadisce: il Coronavirus è “clinicamente inesistente”. Oltre un anno dopo quelle prime dichiarazioni che scatenarono polemiche, il prorettore dell'Università e primario di Anestesia e Rianimazione al San Raffaele di Milano torna a parlare del Covid-19 in un'intervista a La Stampa. E al quotidiano spiega che non ha cambiato idea rispetto allo scorso anno. "Il 31 maggio 2020 dissi che il virus era clinicamente inesistente, perché nel mio ospedale da un mese non entrava un paziente da ricoverare per Covid. Oggi ripeterei esattamente la stessa cosa, perché nell'ultima settimana sono arrivati undici contagiati di cui otto rimandati a casa e tre ricoverati per motivi non gravi. Nessuno vuole disconoscere la pandemia, ma ci sono anche altri malati di cui non bisogna dimenticarsi”, le parole di Zangrillo secondo cui il suo “compito di clinico” è “interpretare la realtà”.
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